Via Vigilius – Vigilius Weg
La Via Vigilius è un itinerario a tappe che si snoda fra il Monte di San Vigilio sopra Lana e Trento con la sua cattedrale dedicata a S. Vigilio.
Nata da un’idea nel 2014 di Ulrich Ladurner, noto imprenditore meranese, che del Monte S.Vigilio è l’artefice del rilancio turistico e di un uso rispettoso del territorio. Per la parte tecnica si è avvalso della collaborazione di Mauro Tumler e Christian Ladurner che hanno curato la progettazione del percorso e i contatti per la sua realizzazione.
Per la parte trentina, dove si svolge gran parte dell’itinerario, la Società degli Alpinisti Tridentini ha collaborato attivamente offrendo consulenza sulla fattibilità dell’idea, per la scelta del percorso con suggerimenti vari, e infine per la segnaletica che si è voluta essenziale. Il coinvolgimento della SAT ha riguardato le sezioni di Fondo, Taio, Ton, Mezzocorona, Mezzolombardo, Zambana e Trento; la Commissione sentieri ha coordinato i contatti e l’intervento di segnaletica, limitato all’integrazione con quella già esistente attraverso il logo.
Lungo la Via Vigilius, , che si sviluppa per circa 110 km, a partire dal Monte San Vigilio tocca il paesino di Pawigl/Pavicolo, San Pancrazio, il Passo delle Palade, Madonna di Senale, San Felice, il Lago di Tret, la Malga di Fondo, quindi i paesi di Fondo, Romeno e Salter e raggiunge il Santuario di San Romedio. Qui il percorso si innesta sul Sentiero Piergiorgio Frassati e lo percorre fino a Vigo di Ton. Risale quindi fino a Malga Bodrina e ridiscende al Monte e a Mezzocorona. Attraversata la Rotaliana, da Mezzolombardo, ancora sul Sentiero Frassati, passa da Fai e dal Santel scende per la Val Manara in vista di Zambana per risalire ai Laghi di Lamar. L’ultima tappa si inserisce sul Sentiero San Vili per il quale si arriva a Trento.
Un itinerario di grande interesse, che cammin facendo tocca e alterna i temi paesaggistico, storico, etnografico, naturalistico. Un legame fra la cultura sudtirolese e quella trentina che fra S. Felice e Tret è messa in estrema evidenza e nella diversità scaturisce una grande ricchezza.
![Via_Vigilius_inauguraz_03_O512-956×656](https://www.sat.tn.it/wp-content/uploads/2020/08/Via_Vigilius_inauguraz_03_O512-956x656-1.jpg)
Cenni Storici
La Via Vigilius segue le orme del vescovo Vigilio di Trento, nato nel 355 e presumibilmente morto intorno al 405 a Spiazzo in Val Rendena.
Vigilio fu missionario nell’alta Valle d’Adige e nella zona di Trento arrivando a sud fino al lago di Garda. Grazie al suo impegno vennero costruite nuove parrocchie e chiese. Numerose chiese e cappelle di montagna, così come la chiesetta che si trova al Monte San Vigilio, portano ancora oggi il suo nome. Quando egli si recò in Val Rendena e gettò nel fiume Sarca una statua di Saturno, scatenò l’ira dei pagani, che lo uccisero, usando bastoni e zoccoli di legno. I suoi resti furono poi portati a Trento per essere seppelliti nel Duomo, che lui stesso aveva fatto costruire e dove si trovano ancora oggi. San Vigilio è uno dei patroni dell’Alto Adige, del Trentino ed anche patrono delle miniere. Il suo nome deriva dal latino e significa vigilante. Lungo la Via Vigilius sono spesso presenti le orme del Vescovo, come la chiesetta di San Vigilio presso l’omonimo monte, il luogo di pellegrinaggio Senale, il santuario di San Romedio, per scendere poi a Trento lungo la Via Villi, dove il Vescovo passò per l’ultima volta prima di arrivare in Val Rendena.
![](https://www.sat.tn.it/wp-content/uploads/2020/08/Via_Vigilius_inauguraz_22_personalita.jpg)
All’inaugurazione dell sentiero presenti anche i presidenti delle due Province
Info & Download
Informazioni sul sentiero e file .gpx da scaricare.