Una nuova idea per la frequentazione della montagna

Da poco tempo abbiamo cominciato a ripercorrere le nostre montagne, dopo un periodo, che sembrava infinito, di doveroso distanziamento fisico.
Ora, felici, torniamo ai monti. Facciamolo in modo diverso da prima, consapevoli che occorre cambiare il nostro approccio e il tempo. È necessario porre attenzione alla salvaguardia dell’ambiente che ci circonda, farlo come collettività, certi che l’unione fa la forza.
Partiamo dal mondo che ci è vicino, dal nostro territorio con le sue comunità, dai rifugi e i gestori che ci accolgono. Un mondo di cui SAT fa parte e nel quale vuole fare la sua parte, ora più che mai.
Ma come possiamo fare?

Ecco i consigli della Commissione Scuola e Formazione

Pensiamo alle nostre escursioni

Pensiamo ai nostri sentieri. Prima Vaia e poi il Covid19 hanno messo in discussione le nostre certezze inviandoci un segnale molto forte su quanto potrebbe ancora accadere se si pecca di disattenzione.
I sentieri che percorriamo, una rete fittissima di quasi 6000 km, sono il frutto del lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto e di quello dei volontari della SAT che quest’anno hanno potuto iniziare il lavoro solo alla fine di maggio. Ciò significa poter trovare situazioni inaspettate lungo i percorsi che potrebbero metterci in pericolo.

Cosa fare?

Prendiamo nota, con la massima cura, di ogni problema e inviamo la segnalazione all’ufficio sentieri della SAT centrale all’indirizzo email: sentieri@sat.tn.it, oppure alla propria Sezione SAT. Una piccola azione che marca la differenza fra chi usa il bene collettivo per l’interesse personale e chi se ne prende cura. Significa muoversi con occhi diversi e con consapevolezza diversa. Sarà una salita più attenta e per forza di cose più lenta, ma che può essere più significativa e gratificante.

Dove andare?

Una domanda non nuova, ma importante. Le disposizioni di distanziamento ci possono portare alla riscoperta di luoghi poco noti e frequentati. Questa buona pratica ci può aiutare ad aprire i nostri sguardi verso mondi cosiddetti minori, ma molto interessanti, a favorire la microeconomia locale e a evitare il continuo alzare ed abbassare la necessaria, ma poco amata, mascherina.

Per scoprire i sentieri di competenza SAT si consiglia di consultare la collana di volumi dedicata.

Facciamo attenzione ai sentieri chiusi. La SAT, in seguito alla puntuale verifica dei suoi percorsi ne ha dovuti chiudere 175 in totale, fra Vaia, frane e altro.

Come fare la differenza nei rifugi

Sarà un anno complicato per le nostre strutture alpine. I 34 rifugi di competenza SAT, patrimonio inestimabile e simboli dell’accurata accoglienza in quota, apriranno tutte con un grande sforzo e molte incognite.

Sono state emanate una serie di regole, disposizioni, norme a riguardo e quello che possiamo fare in questa fase è leggerle con molta attenzione prima di intraprendere una escursione verso un rifugio. (In ultima pagina  trovate i riferimenti per accedervi).

Ma soprattutto facciamo la differenza se non pensiamo da ospiti ma da collaboratori. Da soci che tengono moltissimo alle loro strutture. Rispettiamo tutte le regole, siamo pazienti e rispettosi e chiediamoci cosa possiamo fare noi per aiutare il gestore ed il personale ad affrontare il lavoro quotidiano. Pensiamo anche che un pasto consumato in rifugio non è solo un sostegno economico, ma anche una forte testimonianza di vicinanza.

Consulta il vademecum per la frequentazione dei rifugi redatto dalla Associazione Rifugi del Trentino

Possiamo contare di più

Siamo tanti, siamo tantissimi. Socie e soci che condividono una grande passione, ma anche una responsabilità: tornare a frequentare la montagna con rispetto, prendersi cura dei beni collettivi, farsi carico del patrimonio che dobbiamo gestire e tutelare, trasmettere conoscenza e comportamenti. Insieme possiamo fare la differenza. Dobbiamo essere uniti e tutti insieme condividere i valori fondanti della SAT, ora più che mai, anche alla vigilia dei 150 anni della nostra Associazione.

In questo momento molti sono ancora indecisi sul rinnovare o meno la tessera, visto che le attività sono praticamente sospese: gite sociali, eventi culturali, incontri con i grandi alpinisti, corsi di avvicinamento alla montagna. Crediamo però che associarsi alla SAT vada al di là di un ragionamento di tipo “utilitaristico” sulle attività che ci vengono offerte. Essere parte di un’associazione significa ricevere e dare, è uno scambio continuo. La SAT ora ha bisogno di essere sostenuta: ora è per noi il momento di dare. Versare la quota sociale è un piccolo sacrificio che significa voler far parte, concreta, attiva, di un sodalizio che da sempre si spende per il bene comune. Vuol dire investire sul futuro della montagna. Perché SAT è montagna.

Iscriviti o rinnova la tua tessera. Se ami la montagna amerai anche la SAT!