Sono trascorsi due anni da quando la tempesta Vaia ha distrutto o pesantemente danneggiato quasi 20 mila ettari di boschi in Trentino, coinvolgendo un numero impressionante di sentieri di cui la SAT, attraverso il lavoro di più di 1000 volontari, cura la manutenzione.

La ferita inferta resta ancora viva e profonda per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici ed idrogeologici dei territori colpiti, nonché per i danni economici patiti dall’economia boschiva ma, almeno per la rete sentieristica curata dalla SAT, il ripristino delle condizioni ante Vaia risulta quasi concluso.

Oltre alla rimozione delle piante cadute e alla sistemazione del sedime danneggiato da cedimenti, frane, erosioni causate dai corsi d’acqua, asportazione di passerelle, ripristino di guadi, ecc., il lavoro più gravoso si è rivelato quello del ripristino dei tracciati ricadenti all’interno degli “schianti”, cioè delle porzioni di territorio nelle quali le piante sono state totalmente divelte dalla tempesta. Infatti, il doveroso intervento di recupero del legname abbattuto, eseguito da imprese boschive specializzate attraverso l’utilizzo di mastodontici macchinari, ha comportato in molti casi la cancellazione del sedime dei sentieri e la necessità di un loro nuovo tracciamento, una volta conclusi i lavori forestali. Particolare attenzione è stata riservata alla messa in sicurezza dei sassi posti a monte dei sentieri e resi instabili dalla fuoriuscita delle ceppaie dal terreno in conseguenza della caduta delle piante. In certi casi si è dovuti intervenire anche successivamente all’evento Vaia laddove, ad esempio, piante ancora in piedi ma indebolite per la mancanza di protezione rappresentata dall’assenza di piante vicine, cadevano sui sentieri anche per un semplice colpo di vento o per un modesto sovraccarico di neve.

L’imponente lavoro di ripristino effettuato dai volontari della SAT, dai Parchi, dalla Magnifica Comunità di Fiemme e dal Servizio Occupazione e Valorizzazione Ambientale della Provincia è così riassunto: all’indomani della tempesta Vaia il numero dei sentieri in manutenzione alla SAT coinvolti e danneggiati dall’evento era pari a 300, per uno sviluppo di complessivi 1610 km (poco meno di 1/3 del totale sviluppo dei sentieri manutentati dalla SAT in Trentino, che è di circa 5.600 km). Ad oggi, il numero dei sentieri ancora parzialmente o totalmente inagibili è pari a 69, per uno sviluppo di complessivi 193 km. Lo sforzo prodotto, nonostante il blocco delle uscite dei volontari imposte dalle autorità durante il lock down, è stato notevole ed il risultato deriva anche dalla consapevolezza della SAT circa l’importanza della corretta e puntuale manutenzione dei tracciati alpini, senz’altro uno dei fiori all’occhiello dell’offerta turistica trentina.

Le zone interessate da Vaia sono diventate idrogeologicamente più fragili e più bisognose di tutela e di attenzione e ciò vale anche per i sentieri in esse ricadenti. L’ente pubblico dovrà intervenire non solo attraverso aiuti economici per il rimborso delle spese vive sostenute dai volontari (spese vive, non remunerazione delle giornate di lavoro, ché il volontario offre la sua opera gratuitamente) e dall’intera organizzazione centrale della SAT ma, anche, per richiamare ad una maggior attenzione e impegno le APT, cui spetta il compito di apporre i cartelli di divieto di transito delle bici – ovviamente laddove stabiliti – e chi deve farli rispettare. Il ripetuto passaggio di ciclisti lungo itinerari vietati, a maggior ragione se posti all’interno dei territori colpiti da Vaia, vanifica il lavoro di ripristino effettuato dai volontari ricreando e approfondendo i dissesti su un terreno ancora smosso per gli interventi di sistemazione recentemente conclusi. 

Ph. Tarcisio Deflorian, Presidente Commissione Sentieri SAT