Commissione Glaciologica

Composizione della Commissione

Obiettivi e compiti della Commissione

  • Divulgazione delle conoscenze sui ghiacciai del Trentino, attraverso un’attività diffusa sul territorio. 
  • Misurazioni di oscillazione delle fronti glaciali mediante campagna glaciologica annuale
  • Organizzazione di conferenze, giornate di studio, serate informative e visite guidate in alta montagna.
  • OPERATORICirca 30 sono gli operatori volontari, organizzati in Gruppi Operativi locali, corrispondenti ai diversi gruppi montuosi trentini che ospitano ghiacciai. 

 Il centro glaciologico “Julius Payer” 

  • Punto centrale delle attività divulgative è il Centro Studi Adamello “Julius Payer” inaugurato nel 1994 nello splendido scenario dell’alta Val Genova, a 2.434 m di quota.
  • È dedicato al primo salitore dell’Adamello: Julius Payer, ufficiale e cartografo austriaco, che contribuì alla conoscenza e all’esplorazione delle montagne del Trentino e in particolare del Gruppo Adamello-Presanella.
  •  Il centro, realizzato dalla SAT in collaborazione con il Museo Trentino di Scienze Naturali, dove era ubicata la Mandron Hutte (costruita dai tedeschi nel 1878) e ristrutturata dai volontari SAT. 
  • E’ aperto dal 20 giugno al 20 settembre e ospita una mostra permanente sui ghiacciai e l’ambiente di alta montagna, oltre ad offrire uno spazio attrezzato per lo svolgimento di soggiorni di studio, corsi e giornate di formazione sull’ambiente glaciale e dell’alta montagna. 

Referenti della Commissione

  • La CGS è presieduta da un Presidente, che promuove e organizza le attività
  • La CGS è un organo consultivo del Consiglio Centrale della SAT e mantiene rapporti con enti di studio che nel territorio italiano svolgono attività di monitoraggio e ricerca sui corpi glaciali e sulle aree periglaciali. Attraverso un’apposita convenzione di studio, collabora con la Provincia Autonoma di Trento ed il MUSE nel proseguimento degli studi iniziati dal CGT relativamente ai bilanci di massa di 6 corpi glaciali in Trentino.

Coprire i ghiacciai non significa salvarli