Esce oggi, 20 maggio, il volume 11 del Sentiero Italia CAI Trentino-Alto Adige, scritto da Denis Perilli e Lorenzo Comunian, edito da Idea Montagna Edizioni.

Il Sentiero Italia CAI

Il Sentiero Italia CAI è un unico sentiero che collega tutte le 20 regioni italiane. Parte da Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, e, dopo aver attraversato le isole e l’intero crinale appenninico, percorre le Alpi da ovest a est fino ad approdare a Trieste, dove si conclude. Il tutto con ben 7600 km e 510 tappe!

Idea Montagna descrive, tramite una collana dedicata, tutte le tappe del Sentiero Italia CAI in collaborazione con il Club Alpino Italiano.
La collana Sentiero Italia CAI si comporrà di 12 volumi che usciranno il 20 di ogni mese per 12 mesi. Il primo volume è uscito il 20 aprile 2021, mentre l’ultimo, il n. 10, sarà pubblicato il 20 marzo 2022. Le uscite saranno, infatti, a “random” rispettando la stagionalità delle aree prese in considerazione.

Volume 11 – TRENTINO-ALTO ADIGE

Le Dolomiti o il gruppo Ortles-Cevedale non hanno bisogno di presentazioni: sono per tutti gli appassionati di montagna un punto di riferimento. Ma il Sentiero Italia in Trentino-AltoAdige permette di scoprire anche luoghi meno conosciuti, ma non per questo “minori”, come il Lagorai o il Monte Corno.
I dati del percorso (comprese le varianti):
31 tappe
430,8 km
22.901 m D+

Per maggiori informazioni: www.sentieroitalia.cai.it

Il Sentiero Italia CAI in Trentino-Alto Adige

Il Trentino-Alto Adige, assieme alla Valle d’Aosta, è considerata la regione montana per antonomasia in Italia. A parte un minimo sconfinamento iniziale in Lombardia e una contenuta digressione in territorio veneto alla fine verso Arabba, è proprio questo il sensazionale scenario in cui si articolano le tappe del
Sentiero Italia trattate in questo volume. Si parla di montagna vera, anzi di montagne, considerata l’estrema varietà ambientale e paesaggistica che si ammira camminando in queste Terre alte. Paesaggi davvero molto diversi quelli che caratterizzano tale vasta area, singole “isole territoriali” su cui vale la pena spendere due parole di approfondimento.
Il cammino qui descritto inizia dalla Conca del Montozzo, dove confluiscono le due varianti lombarde del Sentiero Italia, quella più settentrionale che giunge dalle pendici del gruppo Ortles-Cevedale, e quella meridionale che arriva dall’Adamello. Superata la vicina Forcellina del Montozzo si entra in Trentino-Alto Adige e si rimane sui versanti meridionali dell’Ortles-Cevedale, sotto alle alte creste che nascondono i grandi ghiacciai, confinati sul lato settentrionale. Ci si avvicina così, costeggiando la catena delle Maddalene, a un’area meno nota ma dal fascino irresistibile, la Deutschnonsberg, ossia la “Val di Non tedesca”, caratterizzata da folti boschi che lasciano spazio a caratteristiche malghe, il tutto sotto l’occhio vigile di scure cime che talvolta superano i 3000 m. Il logico prosieguo è quello verso gli altopiani che caratterizzano la Val di Non, dove prospera la secolare coltivazione delle mele. Dopo aver superato il Passo della Mendola, collegamento stradale verso la conca di Bolzano, si segue verso sud la dorsale che divide la Val di Non dalla Valle dell’Adige, importante solco che viene raggiunto e attraversato nei pressi di Salorno, nel punto di minima larghezza. Presso il Rifugio Potzmauer il Sentiero Italia si divide, a sud si stacca la variante trentina (percorso storico), a nord inizia la nuova variante altoatesina.

Il percorso storico (Variante Trentina)

La prima tappa scende verso la Val di Cembra, nota per i suoi porfidi, e conduce, sempre seguendo la linea del Torrente Avisio, in Val di Fiemme, il vero cuore verde del Trentino, terra di estese e famose foreste. Presso Molina di Fiemme il Sentiero Italia prende la direzione dei “monti di fuoco”, Lagorai e Cima d’Asta,
raggruppamenti montuosi dalla natura selvaggia e caratterizzati da un’origine magmatica legata a fenomeni talvolta violenti e talvolta scanditi con lentezza nella scala del tempo. Presso il Passo Rolle si raggiungono finalmente le Dolomiti, le montagne più celebrate al mondo, note soprattutto per gli eleganti
profili, adornati da rocce fantasiosamente scolpite dagli agenti atmosferici.
Un veloce passaggio sfiora le Pale di San Martino per portare gli escursionisti verso il “lato nascosto” della Marmolada, caratterizzato da cime meno note ma di gran pregio paesaggistico e ricche di reperti legati alla Prima Guerra Mondiale. Ma la Marmolada non poteva non svelare anche il suo ghiacciaio, il più esteso delle Dolomiti, ben osservabile nell’ultima tappa che porta ad Arabba, sulla famosa “strada dei quattro passi”.