La SAT ha deciso di aderire all’iniziativa del Servizio Civile in quanto, oltre a ritenere questa istituzione molto valida, rende possibile, attraverso la collaborazione, la crescita non solo al giovane coinvolto, ma anche all’Ente stesso. 

Qui, alla Biblioteca della Montagna della SAT oggi abbiamo Silvia che ha appena iniziato questo percorso e ci racconta la sua esperienza.

Il Servizio Civile: di cosa si tratta?

Il Servizio Civile storicamente nasce come alternativa alla leva militare e veniva svolto da giovani ragazzi, definiti obiettori di coscienza, in quanto contrari all’uso delle armi, della guerra e della violenza. 

Negli anni però il Servizio Civile si è evoluto trasformandosi in un’iniziativa che contribuisce all’educazione e alla formazione dei giovani cittadini.

L’obiettivo è educare i giovani alla cittadinanza attiva, ovvero alla consapevolezza che il servizio che si svolge e le conoscenze che si acquistano, possano essere utili non solo a se stessi ma a tutta la comunità.

Ciò avviene perché il giovane partecipa concretamente alla vita della comunità mettendo a disposizione il proprio tempo. 

Ulteriore importante obiettivo del Servizio Civile è avvicinare il giovane al mondo del lavoro: la possibilità di svolgere un’esperienza professionale permette di acquisire conoscenze e competenze utili non solo a livello lavorativo ma anche personale, come il sapersi relazionare con gli altri. 

I contesti in cui si può svolgere il proprio servizio sono diversi: enti pubblici, non profit o aziendali e in questi si spazia tra molte attività come l’ambito sociale-assistenziale, la comunicazione, la cultura, la cooperazione, musei, teatri, solo per dirne alcuni.

La SAT apre le porte al Servizio Civile: l’esperienza di Silvia alla Biblioteca della Montagna della SAT

La SAT ha deciso di aderire all’iniziativa del Servizio Civile in quanto, oltre a ritenere questa istituzione molto valida, rende possibile, attraverso la collaborazione, la crescita non solo al giovane coinvolto, ma anche all’Ente stesso. 

Qui, alla Biblioteca della Montagna della SAT oggi abbiamo Silvia che ha appena iniziato questo percorso e ci racconta la sua esperienza.

Parlaci della tua scelta, perché il Servizio Civile?

“Sono una studentessa del corso magistrale in Storia dell’Arte e ora che sono prossima alla laurea, ho sentito il bisogno di occupare il mio tempo con un’attività sul campo. Voglio cogliere quest’occasione per arricchire il mio bagaglio personale di conoscenze e competenze. 

Essendo socia della SAT fin da bambina, quando la sezione ha pubblicizzato questa opportunità non ho potuto ignorarla. Mi sento molto fortunata di essere stata scelta per questo progetto, in quanto è la prima volta che la SAT partecipa all’iniziativa del Servizio Civile.”

Di cosa ti occupi nel quotidiano?

“L’obiettivo è cercare di svolgere diverse mansioni in modo da conoscere la biblioteca a 360 gradi: digitalizzazione del patrimonio iconografico e degli oggetti (come spille, medaglie, attrezzatura alpinistica), aiuto all’utente durante la ricerca e, quando si potrà, la collaborazione durante i laboratori organizzati per le scuole e durante gli eventi. 

In parallelo alle attività pratiche, verrà portata avanti una formazione “teorica” riguardante le basi della biblioteconomia e, più in generale, della gestione delle biblioteche e del patrimonio conservato.”

Stai seguendo dei progetti per promuovere la SAT?

“Uno degli obiettivi della SAT è di raccontare l’alpinismo Trentino attraverso una rubrica che racconta la storia e l’attualità della sua Biblioteca della Montagna grazie a documenti, personaggi, attrezzatura alpinistica e non solo.

Tramite l’uso dei Social Media e del web, si vuole valorizzare la biblioteca e far crescere nelle persone la consapevolezza dell’importanza di questa istituzione all’interno della società odierna.”

Parlaci della tua passione per la montagna.

“La mia passione nasce grazie ai miei genitori che mi hanno sempre portata in montagna a camminare. 

Poi, verso i tredici anni, ho iniziato ad arrampicare a livello agonistico e ho scoperto il mondo dell’arrampicata su roccia, in falesia. 

La “svolta” che ha accentuato ancora di più la passione per la montagna è stato lavorare alla palestra di arrampicata Sanbapolis. 

Qui ho conosciuto quelli che ora sono tra i miei più cari amici nonché coloro che mi hanno fatto conoscere l’arrampicata in montagna (multipitch) insegnandomi tutto ciò che serve come manovre, soste, calate…

L’arrampicata di vie classiche e moderne mi ha permesso di scoprire un lato della montagna che mi permette conoscere meglio me stessa, scoprire (e superare) i miei limiti e vivere questo magnifico ambiente da diversi punti di vista.” 

Foto credits:
Silvia nella Biblioteca della Montagna della SAT ritratta da Riccardo Avola
Silvia, Pedrotti
Silvia, Pordoi