La guerra italo-austriaca fu una guerra di montagna e al contempo fu molte guerre: di spostamenti di masse sugli altopiani, alpinistica sulle Dolomiti e sui ghiacciai e di innovazioni tecnologiche che aprirono la strada alla successiva rivoluzione industriale.

Gran parte della fronte italo-austriaca correva sulle cime, quelle cime: Adamello Marmolada, Dolomiti orientali, che prima della guerra furono teatro della sfida turistico-alpinistica tra le borghesie italiana e austro-tedesca.

“La Guerra Verticale” (Einaudi – 678 pag.) di Diego Leoni, storico del Novecento e coordinatore delle attività di ricerca editoriale del Laboratorio di Storia di Rovereto, è il compendio che più di ogni altro lavoro editoriale sul tema della Grande Guerra riesce a restituire il vissuto delle popolazioni alpine e delle vallate dolomitiche coinvolte dai vari schieramenti in questa militarizzazione forzata dei territori.

Il libro, che verrà presentato al rifugio Mandrone sabato 22 agosto alle 17.30, nell’ambito delle iniziative SAT dal titolo “Il sabato culturale nei rifugi”, racconta di come la sfida militare fosse stata preannunciata da quella turistico-alpinistica fin dalla seconda metà dell’Ottocento, di come vissero e raccontarono quell’esperienza i combattenti, ma anche i prigionieri, i civili e di come cambiarono le relazioni fra uomo e ambiente. Lo fa mettendo in campo al pari degli eserciti, molte discipline, molti saperi, molte voci e molti corpi.

L’iniziativa dedicata agli ospiti del rifugio si terrà all’aperto, in caso di maltempo ci si trasferirà all’interno con  la mascherina e rispettando il distanziamento prescritto dalle normative anti Covid-19. E’ gradita la prenotazione presso il rifugio Mandrone.

“La Guerra Verticale”

sabato 22 agosto – ore 17.30

Rifugio Mandron – “Città di Trento”

Foto d’archivio fornite da Marco Gramola