Cinquant’anni fa un gruppo di alpinisti trentini partiva per la Cordillera Blanca (Perù), con l’obiettivo di scalare la parete nord del Nevado Caraz e la sud dell’Alpamayo. Durante la spedizione venne salito il Nevado Centenario SAT, così battezzato in onore della Società degli Alpinisti Tridentini che nel 1972 avrebbe festeggiato i 100 anni dalla fondazione.

Los e Marchiodi riuscirono a salire la nord del Nevado Caraz, ma durante il ritorno caddero. La tragedia scosse profondamente gli alpinisti trentini e il lutto coinvolse l’intera città. Per almeno dieci anni non ci furono più spedizioni importanti e, ancora oggi, il ricordo di quella tragedia è vivo in molti.

La Biblioteca della Montagna SAT, in collaborazione con il Gruppo Rocciatori Trento, presenta la mostra Nevado Caraz / La montagna del destino / Cinquant’anni dopo, 1971-2021 che celebra il cinquantesimo anniversario della tragedia che colpì la spedizione trentina in Perù.

Lo scopo della spedizione era di compiere, come Gruppo Rocciatori SAT, una prima salita extraeuropea. Doveva essere l’inizio di una serie di imprese che avrebbero dato lustro all’alpinismo trentino. L’obiettivo della spedizione era la salita di alcune prestigiose cime della Cordillera Blanca peruviana: l’inviolata parete sud-ovest dell’Alpamayo, il versante nord del Nevado Caraz e una cima mai scalata, da dedicare alla SAT in occasione dei 100 anni di fondazione.

Gli alpinisti appartenevano tutti al Gruppo Rocciatori SAT: Bepi Loss (Trento 1936-Nevado Caraz 1971), capospedizione, Accademico del Club Alpino Italiano, Carlo Marchiodi (Trento 1936-Nevado Caraz 1971), Vincenzo Degasperi (Cologno Monzese 1938), Pierino Franceschini (Romagnano 1942), Remo Nicolini (Gardolo 1943), Franco Pedrotti (Trento 1935), presidente del Gruppo Rocciatori SAT, Marco Pilati (Pressano 1946), Bruno Tabarelli de Fatis (Trento 1934-1998) e il cineoperatore e fotografo Giorgio Salomon (Trento 1942).

La raccolta di fondi non fu facile e la spedizione venne sostenuta da provati e enti pubblici, tutta la città partecipò attivamente alla raccolta.

Il lungo viaggio nel Perù ancora sconvolto dal recente terremoto, condusse gli alpinisti al campo base. Si decise che Loss, Marchiodi, Pedrotti e Franceschini sarebbero andati all’attacco del Nevado Caraz, mentre Pilati, Nicolini, Tabarelli, Degasperi e Salomon avrebbero salito l’inviolato Nevado Centenario SAT. Il 4-5 luglio 1971, Tabarelli de Fatis, Pilati, Nicolini e Degasperi, compirono la prima ascensione di questa cima dedicata alla SAT.

Il 4-5-6 luglio si svolse la salita di Loss e Marchiodi sul Nevado Caraz, i due giunsero in vetta, ma durante il rientro precipitarono. Dopo lunghe ricerche i poveri alpinisti furono individuati e tra mille difficoltà trasportati a valle. Il mesto rientro a Trento, il lutto cittadino, la camera ardente nella sede della SAT, i funerali con oltre cinquemila persone, sono per molti ancora oggi, un vivo ricordo.

La Biblioteca della Montagna SAT custodisce materiale che racconta il Nevado Caraz, scopri di più 

Ricerca iconografica e fotografie: Giorgio Salomon

Progetto, ricerca storica e testi: Riccardo Decarli (Biblioteca della Montagna-SAT)