In vista dei cent’anni dalla nascita di Mario Rigoni Stern, che ricorrono il primo novembre del 2021, Riccardo Decarli, bibliotecario della Biblioteca della Montagna-SAT, e Silvia Miori, Servizio Civile, hanno colto l’occasione per fare una breve chiacchierata su uno dei più importanti autori del secolo scorso.
 
L’intento non vuole essere quello di analizzare l’opera di Rigoni Stern ma, attraverso diverse tematiche, riscoprire e ricordare la grandezza del suo essere non solo scrittore, ma uomo.
 
Prendendo spunto dalla biografia scritta da Giuseppe Mendicino, “Mario Rigoni Stern. Vita, guerre, libri”, si comincia parlando della nascita del Sergente nella Neve, opera centrale della sua carriera, del profondo legame di amicizia che lo legherà tutta la vita alla casa editrice di Giulio Einaudi, passando dall’esperienza di guerra e prigionia che l’autore vive a poco più di vent’anni, fino alla sua grande passione per la natura e la caccia.
 
Ciò che emerge evidente dalla carriera e dalla vita di Mario Rigoni Stern è come la scrittura non sia semplicemente un lavoro ma uno strumento per tentare di superare i traumi, senza però cancellarli ma, anzi, tenerli vivi.
Rigoni Stern è un narratore che per tutta la vita ha portato avanti un’unica missione: tenere viva la memoria degli uomini e della natura, perché nessun evento e nessun nome venga dimenticato.
 
È proprio questo aspetto che lo rende uno scrittore di grandissima attualità, che vi invitiamo a scoprire, o riscoprire, attraverso la lettura dei suoi libri e dei moltissimi e coinvolgenti racconti.

Ph. credit: Giuseppe Mendicino, Mario Rigoni Stern. Vita, guerre e libri (2016)