“Girato un angolo dove la grotta sembrava finire nel nulla, ci siamo trovati sul bordo di un pozzo bellissimo che ora attenderà le prossime uscite per essere sceso. Una nuova verticale già soprannominata “Pozzo SAT Arco e Vigolo Vattaro” in onore della collaborazione che ha portato a questi immensi risultati, che vanno oltre le aspettative. Se per un alpinista la cima di una montagna è il punto di arrivo, per uno speleologo il fondo di una grotta è un punto dove non si vorrebbe mai arrivare per via della fame di esplorazione, in ambienti sempre nuovi e diversi dove poter essere i primi a portare la luce”.

È stata individuata una nuova verticale nell’ abisso del Laresot, il cui ingresso si apre a 2360 metri in Val Noghera nelle Dolomiti di Brenta. La conquista arriva dal Gruppo Speleologico SAT di Arco, dal Gruppo Grotte SAT di Vigolo Vattaro con la collaborazione del gruppo Grotte Brenta. La spedizione, che ha raggiunto i 1140 metri di profondità, ha battezzato la nuova incredibile scoperta del “Pozzo SAT Arco e Vigolo Vattaro”.

L’impresa è stata presentata allo Spazio Alpino della SAT mercoledì 11 dicembre, Giornata internazionale della montagna.

A raccontare l’impresa erano presenti Maurizio Sassudelli (Gruppo Grotte SAT Vigolo Vattaro), Silvano Bertamini, Dino Salvaterra e Claudio Montagnoli (Gruppo Speleologico SAT Arco). 

I lavori della spedizione speleologica si sono articolati lungo diversi mesi. Per tutto il mese di agosto le energie del gruppo sono state dedicate all’allestimento del bivacco interno a -500 metri dall’ingresso per consentire di dormire in grotta, a cui sono seguiti: la correzione e il miglioramento di alcuni ancoraggi di corda per una maggior sicurezza di progressione; la posa di un telo in PVC da 6x3m a -900m per evitare di bagnarsi; la sostituzione di alcune corde ormai usurate dal tempo; il trasporto in profondità di diverse centinaia di metri di corda e numerosi ancoraggi.

A settembre è partita la prima punta esplorativa da parte di Maurizio, Silvano e Dino. “La grotta  – racconta Maurizio Sassudelli – era ancora molto bagnata, quindi come prima cosa abbiamo corretto la progressione in alcuni tratti sul grandissimo e bellissimo Pozzo Incredibile, poi  siamo riusciti a scendere fino a quota -1100m fino in fondo al “Pozzo Mille e una Notte”, soprannominato così perché li abbiamo passato la prima notte di permanenza al Bivacco interno a -500m.  Le dimensioni di questo pozzo sono sempre molto grandi e sua la forma assomiglia forse più a una grande diaclasi da 5-10m x 40 e più.  L’uscita successiva è stata dedicata esclusivamente al posizionamento a parete di un telo in PVC da 6 x 3m su un terrazzone a -900m dove il pozzo crea un imbuto.  Con il telo siamo riusciti a non bagnarci troppo, ma il meteo non favorevole ha sempre tenuto molto bagnata la grotta”.

La spedizione ha quindi dovuto aspettare condizioni meteo più favorevoli. Il fine settimana di Ognissanti ha presentato l’occasione giusta per Dino, Silvano, Maurizio e Claudio (al suo battesimo oltre i -1000). La seconda e ultima punta esplorativa ha portato il gruppo lungo una grossa frattura perpendicolarmente al pozzo “Mille e una Notte” su dei piccoli salti molto variegati che portano ad aggirare più volte dei grossi massi di frana. Un tratto di grotta soprannominato ‘L’ottimismo è gratis’ in onore della massima che Silvano “il saggio” utilizza sempre per incitare tutti e un motto di buonissimo auspicio che ha portato all’incredibile scoperta di una nuova verticale.

Importante infine il gioco di squadra. La spedizione ha citato e ringraziato Federico Mattedi che ha dato un forte contributo nell’esplorazione nei due anni precedenti), Paolo Bombardelli, Sara Quercetti e Sebastiano Morandi che hanno raggiunto la quota di -800/-1000m e hanno dato il massimo per allestire il campo interno e aiutare nei vari lavori svolti. “Molte altre sono le persone che hanno aderito ed aiutato, e li ringraziamo tutti vivamente!”.