Le Commissioni consultive della SAT: ogni settimana incontriamo le Commissioni e i Comitati della SAT, scopriamo le attività, le competenze, i progetti, dalla viva voce dei Presidenti.

In questa puntata conosciamo meglio l’attività della Commissione Scuola e Formazione della SAT, in compagnia della Presidente, Elia Perini.
La commissione SAT Scuola e formazione si occupa non solo di formazione interna all’associazione, ma anche di formazione all’esterno con offerte di formazione per i docenti, progetti di alternanza scuola lavoro, incontri con le classi, accompagnamento in escursioni didattiche, educazione informale e mostre. Per diffondere un approccio corretto e competente alla montagna.

L’intervista è moderata da Elena Baiguera Beltrami, Ufficio Stampa SAT.

Elia, ci racconti il percorso che ti ha portato alla Commissione Scuola e Formazione della SAT e la formazione della stessa.

Mi sono occupata di didattica, di tutela dei bambini e dei ragazzi, un tema a volte anche molto faticoso ma ricco di soddisfazioni. Anche gli altri componenti della commissione portano le esperienze all’interno della Commissione. Alcuni provengono dal mondo dell’associazionismo interno alla SAT (rifugi, SUSAT) altri portano esperienze didattiche essendo docenti di scuola primaria e secondaria, alcuni distaccati presso il dipartimento della conoscenza. Abbiamo anche un ex insegnante con una lunga esperienza di conservatore presso il MUSE. Ognuno porta esperienza e contatti nella Commissione così da creare una buona rete di collaborazioni qualificate. Ogni membro porta il proprio entusiasmo nel lavoro con ragazzi e adulti.

Quando è stata istituita la Commissione?

La commissione è stata istituita ufficialmente nel 2018 e continua il lavoro del gruppo scuole esistente in precedenza.
Il numero dei membri della commissione è strato ampliato così da avere più esperienza e arricchire il livello del lavoro. Per questo ci sono anche dei membri che vengono dalla periferia di Trento, con notevole sforzo e impegno, così da mantenere anche un legame con le sezioni sul territorio. 

Avendone scritto più volte ho potuto avvicinarmi a molte iniziative della Commissione realizzate soprattutto in questi ultimi tre anni. Progetti realizzati grazie alla competenza dei membri e anche alla convenzione con l’IPRASE.

Il progetto principale è quello di fare rete con altri enti per attuare al meglio le nostre iniziative. La convenzione con IPRASE è stata stipulata ormai tre anni fa e  ha permesso di attuare al meglio i corsi di formazione dei docenti che organizziamo tutti gli anni. 

Quindi la SAT è un ente formatore?

Sì, siamo un ente formatore. L’IPRASE e i docenti apprezzano molto i progetti, si tratta di corsi senza oneri per gli insegnanti, dal momento che l’IPRASE lavora con i fondi sociali europei. Il corso per i docenti per la secondaria, aperto di solito a 30 docenti, accoglie in media 50 persone, anche da fuori provincia. 

In quali altre collaborazioni è impegnata la Commissione?

Abbiamo anche una convenzione con il MUSE e in occasione del corso richiesto dal CAI per il 2020 (rimandato purtroppo per via della pandemia) c’è stato modo di stabilire connessioni con altri enti sul territorio, come il Parco Adamello Brenta, l’Istituto Ladino di Cultura, la Magnifica Comunità della Val di Fiemme. È importante collegarsi con altri enti e fare rete per essere sempre più incisivi e avere proposte di lavoro più premianti. 

Avendo seguito i progetti della vostra Commissione ho conosciuto i progetti di alternanza scuola lavoro, molto importanti per la SAT. Ce ne vuoi ricordare alcuni?

Questo il quadro generale dell’attività formativa: per docenti, studenti e formazione interna. Per in docenti ci sono corsi di formazione che si svolgono normalmente a settembre, per scuola secondaria di solito in un rifugio e per docenti di scuola primaria in parte in sede SAT e in parte in ambiente esterno. Ogni anno c’è un tema e i docenti, interni o esterni alla SAT, prestano sempre la loro opera a titolo volontario: un segnale di quanto sia importante la formazione per la SAT e per il mondo della montagna. La collaborazione con le scuole è in parte venuta dall’esterno, da richieste delle scuole e in parte dai docenti dei corsi che hanno proposto corsi di alternanza scuola-lavoro oppure uscite di scuole primarie o secondarie. 

L’alternanza scuola-lavoro ha progetti specifici che si svolgono su base anche pluriennale e portano a obiettivi di inserimento nel mondo del lavoro. 

Il primo progetto è Da una scuola all’altra con il Liceo Rosmini in cui gli studenti hanno elaborato dei quaderni attivi su diversi temi (già realizzato quello sui sentieri, in fase di realizzazione quello sui rifugi) che poi sono messi a disposizione dei ragazzi delle scuole primarie per le uscite in ambiente montano. Si tratta di piccole guide suddivise in diversi temi, questo presuppone che i ragazzi studino gli aspetti, preparino i testi, li adattino al livello di età e progettino un intero quaderno. Il Progetto SenSAT ha coinvolto molti studenti e ha portato all’installazione di un sistema di monitoraggio dell’atmosfera interna dei rifugi. Poi c’è stato il Progetto 2496 sfumature di colore con l’Istituto d’Arte che ha portato alla decorazione interna del rifugio Antermoia. I ragazzi avevano fatto formazione in classe in un primo momento, poi una volta giunti al rifugio per il sopralluogo hanno modificato il progetto che si è poi concluso con una mostra e un librino dedicato.

Un contatto con la montagna importante e formativo. Tutti progetti in cui i ragazzi dimostrano moltissimo entusiasmo nel contatto con l’ambiente montano, così vicino ma non conosciuto. 

Uno degli obiettivi del lavoro è aiutare i ragazzi ad avere una frequentazione matura della montagna e non ad usarla. Sempre con l’Istituto Vittoria si sta portando avanti il progetto Progetta un bivacco con il quale si cerca di progettare un bivacco inserito nell’ambiente e funzionale.

Tutti i progetti continuano Covid premettendo? Siamo di nuovo in una fase emergenziale. Tante scuole avevano intrapreso percorsi importanti che sono stati per forza di cose interrotte. Ora come è possibile conciliare questo nuovo stop con le attività?

Bisogna fermarsi e reinventarsi. La commissione ha anche attività di formazioni interne che si occupano di aspetti burocratici, amministrativi e è in arrivo anche un progetto di formazione in merito alla gestione del rapporto con le scuole.
I corsi docenti però per questo 2020 sono saltati. Cosa fare allora? Teniamo sicuramente in serbo il progetto redatto per quest’anno sulle acque e i ghiacciai e cerchiamo di reinventarci con nuove modalità di formazione per i docenti. Cercheremo di portare avanti avanti l’attività didattica teorica con i ragazzi. Mi preme sottolineare come gli interventi nelle classi debbano per forza di cose essere fatti in presenza. Non è infatti possibile svolgere l’attività didattica da remoto per classi di ragazzi con i quali non si ha una conoscenza pregressa.
Al momento abbiamo avviato un progetto che riguarda la zona di Trento. Si tratta dell’elaborazione di schede agili e percorsi destinati agli insegnanti per progettare con i ragazzi itinerari per raggiungere mete non lontane dalle scuole così da permettere agli studenti di conoscere l’ambiente che li circonda. L’obiettivo è quello di redigere schede tarate sui diversi livelli scolastici, corredate da spunti per attività nell’ambiente. 

Ciò che ci racconti ci dà l’idea di una montagna vissuta. Spesso si pensa alla montagna come un sistema semplice ma in realtà si tratta di qualcosa di molto complesso, non un sistema solo da consumare…

… un sistema complesso che deve essere rispettato in tutti i suoi aspetti, e non solo consumato. Ci sono dei meccanismi in natura che noi non possiamo dominare e che non si possono ignorare. 

Come vivere la montagna “diversamente” se non si ha la possibilità di viverla in presenza?

Ciò che abbiamo pensato è esplicitato in un documento chiamato Torniamo ai monti con il quale abbiamo dato nuove idee per la fruizione della montagna. Viverla in modo diverso, frequentare anche la montagna che abbiamo vicino che ci può dare moltissimo. 

Una domanda rivolta a Elia volontaria della SAT dal pubblico che ci segue durante la diretta. Nel corso dell’estate scorsa abbiamo cercato di dimenticarci della prima quarantena e molte persone si sono recate in montagna senza averne rispetto. 

Ho vissuto io stessa questa sensazione la scorsa estate. A volte il carico antropico sulla montagna è un problema. È necessario secondo me riuscire a scoprire un andare in montagna alternativo, su percorsi altri che riprendano le antiche strade di collegamento che possono insegnarci molto. Dobbiamo ritrovare percorsi minori che tanto ci raccontano sulla montagna dal momento che lo sfruttamento della montagna mette in pericolo ambienti dagli equilibri molto fragili. 

Dopo aver beneficiato di questa miniera di informazioni preziose non ci resta che salutare e augurare a Elia Perini e a tutti i componenti della Commissione Scuola e Formazione della SAT buona continuazione e buon lavoro.

Guarda l’intervista sul canale YouTube della SAT