Come la scorsa stagione, anche quest’anno risulta inevitabile per questioni di sicurezza la chiusura della via VIA FERRATA ALPINISTICA DELL’IDEALE “CESARE SALVATERRA-CEGE” nel tratto dalla Bocca dei Camosci alla Vedretta d’Ambiez.

Il tracciato parte dal Rifugio XII APOSTOLI “F.LLI GARBARI”, costeggia a Nord la vedretta d’Agola, scavalca la Bocca dei Camosci, si abbassa fra rocce e detriti sull’omonima vedretta e risale alla Bocca d’Ambiez per poi ridiscendere sulla parete orientale a immettersi sulla Vedretta d’Ambiez e sull’it. 358 “VIA FERRATA ALPINISTICA “LIVIO BRENTARI” che collega i rifugi VAL D’AMBIÉZ “SILVIO AGOSTINI” e “TOSA e TOMASO PEDROTTI”.

Come in molte altre zone di alta montagna del nostro territorio ormai, anche le vedrette delle Dolomiti di Brenta stanno subendo grandi variazioni dovuti al cambiamento climatico che negli ultimi anni si sta manifestando sui classici itinerari attrezzati da rifugio a rifugio, con impatti sempre più evidenti. Mentre ad inizio stagione la presenza della neve permette l’attraversamento di vedrette e bocchette senza eccessivi intoppi, già nel mezzo dell’estate questi passaggi diventano più difficoltosi da superare, talvolta fino alla loro impraticabilità. Lo scioglimento del ghiaccio oltre a far perdere massa alle vedrette, sblocca enormi quantità di massi e detrito morenico che rimane in parte instabile sui versanti, rendendo insidioso il procedere. In queste zone gli interventi di segnaletica sono in parte vanificati dal continuo movimento di ghiaccio e morene; le stesse attrezzature fisse come funi, staffe e scale, risultano spesso e volentieri inaccessibili dai tracciati di avvicinamento e vanno di anno in anno modificate allungandole verso il basso o spostandole su passaggi che si scoprono più impegnativi.

Chiunque si avventuri in zone come queste, deve essere consapevole che conoscenza del territorio e capacità alpinistiche vanno associati ad adeguata attrezzatura e, diventa fondamentale, essere provvisti, oltre che del KIT da ferrata, anche di ramponi e materiale alpinistico, utile per potersi eventualmente calare su tratti di parete messi a nudo dal ghiacciaio che si è ritirato o per tratti diventati oltremodo pericolosi e che è necessario aggirare.

Va ricordato infine che in questa stagione la gran parte dei Rifugi alpini è chiusa, e conseguentemente la montagna non è presidiata come nei mesi estivi. Diventa perciò ancora più importante conoscere in dettaglio lo stato del percorso da intraprendere per non rischiare di farsi trovare impreparati.

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