Rifugio Cima d’Asta – “Ottone Brentari”

Dati generali

  • da malga Sorgazza m. 1450 (a 11 km da Pieve Tesino), segnavia 327, strada forestale in Val Sorgazza fino a m. 1647, indi sentiero che risale “il bualon” e passa dai ruderi della Baita del Pastore m. 2131 – ore 3
  • da malga Sorgazza per mulattiera di guerra, con il segnavia 380 si raggiunge Forcella Magna m. 2217 e per il Sentiero attrezzato Giulio Gabrielli, che rimonta la Cresta di Soceda, (segnavia 375) si arriva ad un’insellatura poco più alta del rifugio Brentari – ore 4.45
  • dal ponte sul Rio Conseria in Val Campelle m. 1468, sentiero 326 per malga Conseria m. 1821 e Passo Cinque Croci m. 2018, presso i Laghi Lasteati m. 2064, Forcella Magna m. 2217; si collega poi al sentiero 327 dell’itinerario piu’ breve – ore 4.45
  • dal rifugio Refavaie m. 1116 in Val Cia – per stradina forestale dalla chiesetta del Pront m. 1058, poco a valle di Refavaie, indi sentiero 338 fino alla Forcella del Passetto m. 2489, e segnavia 386 – ore 4.30

in Val Sorgazza per la Campagnassa, segnavia 386 per la Forcella del Passetto m. 2489; si passa poi dal Monte Coston m. 2017 e si cala al ponte sul Torrente Grigno (m. 1500 circa) poco a monte di malga Sorgazza – ore 3

  • Cima d’Asta m. 2847 – sentiero 364 che valica la Forcelletta m. 2680, cala pochi metri (cordino di sicurezza) e rimonta la pietraia sommitale, ove si trova la Capanna Giuseppe Cavinato – ore 1.15
  • vi si accede anche dalla Forcella di Val Regana 2047 m. per il sentiero 364 che risale faticosamente gli “Orti della Regana” – ore 2.30

Il rifugio Brentari il principale rifugio realizzato dalla SAT nel gruppo del Lagorai-Cima dAsta e per decenni fu l’unico esistente nel piu’ esteso gruppo montuoso del Trentino.
L’idea di realizzare un rifugio in questa zona maturo’ all’inizio del secolo scorso tra alcune guide locali; tra queste i Tessaro “dei Tesseri”, Sebastiano Marchetto “dei Orli-Scalia”, Domenico Loss detto “Tabarro” da Caoria.
L’occasione per avanzare questa proposta venne dal Congresso della SAT del 1906 tenutosi a Roncegno. I lavori iniziarono l’anno successivo.
Il 24 agosto 1908 il rifugio Cima d’Asta, una costruzione dalla tipica forma a “cubo” veniva inaugurato e affidato a delle guide alpine locali.
Nel corso della grande guerra il rifugio sub danni gravissimi e la SAT, che nel frattempo si era ricostituita ed associata al CAI, lo inseri’ tra le costruzioni da ripristinare al piu’ presto. Cosi’ gia’ nel 1922 il rifugio Cima d’Asta venne risistemato e dedicato ad Ottone Brentari, insigne scrittore e alpinista nato a Strigno nel 1852 e morto a Rossano Veneto nel 1921, autore della prima guida del Trentino, commissionata proprio dalla SAT: un’opera che ancora fa testo per completezza e rigore, una vera miniera di informazioni, modello insuperabile per la severa ricerca e precisione. Vent’anni dopo, la seconda guerra mondiale arreco’ nuovamente gravi danni al rifugio fatto segno di innumerevoli vandalismi.
Grazie all’opera di Giovanni Strobele, allora segretario della SAT, il rifugio fu riaperto l’8 agosto del 1952.
Questo rifugio mantenne ancora la struttura a “cubo” e una capacita’ ricettiva di soli 18 posti. Negli anni ’70 venne installato uno dei primi telefoni a “celle solari”.
Nel 1982 la SAT di fronte a una presenza sempre piu’ frequente di comitive e di alpinisti decise di effettuare un radicale ampliamento del rifugio. Iniziati i lavori nel 1984 si conclusero il primo settembre 1985 quando il nuovo rifugio Brentari venne inaugurato ufficialmente.
La nuova costruzione dispone di una cubatura tre volte maggiore di quella originale che stata incorporata alla nuova.
Ai piedi della parete sud del massiccio di Cima d’Asta, sul ciglio di una diga morenica naturale che delimita il laghetto omonimo, il rifugio si affaccia su un ampio anfiteatro montuoso. E’ il punto di partenza per le ascensioni alla vetta di Cima d’Asta o per le traversate verso la zona orientale del Gruppo di Lagorai, verso la zona di Passo Cinque Croci e Val Cia.

Il rifugio Brentari è il principale rifugio realizzato dalla SAT nel gruppo del Lagorai-Cima d’Asta e per decenni fu l’unico esistente nel piu’ esteso gruppo montuoso del Trentino.

L’idea di realizzare un rifugio in questa zona maturò all’inizio del secolo scorso tra alcune guide locali; tra queste i Tessaro “dei Tesseri”, Sebastiano Marchetto “dei Orli-Scalia”, Domenico Loss detto “Tabarro” da Caoria.

L’occasione per avanzare questa proposta venne dal Congresso della SAT del 1906 tenutosi a Roncegno. I lavori iniziarono l’anno successivo.
Il 24 agosto 1908 il rifugio Cima d’Asta, una costruzione dalla tipica forma a “cubo” veniva inaugurato e affidato a delle guide alpine locali.
Nel corso della grande guerra il rifugio subì danni gravissimi e la SAT, che nel frattempo si era ricostituita ed associata al CAI, lo inserì tra le costruzioni da ripristinare al più presto. Così già nel 1922 il rifugio Cima d’Asta venne risistemato e dedicato ad Ottone Brentari, insigne scrittore e alpinista nato a Strigno nel 1852 e morto a Rossano Veneto nel 1921, autore della prima guida del Trentino, commissionata proprio dalla SAT: un’opera che ancora fa testo per completezza e rigore, una vera miniera di informazioni, modello insuperabile per la severa ricerca e precisione. Vent’anni dopo, la seconda guerra mondiale arreco’ nuovamente gravi danni al rifugio fatto segno di innumerevoli vandalismi.

Grazie all’opera di Giovanni Strobele, allora segretario della SAT, il rifugio fu riaperto l’8 agosto del 1952.
Questo rifugio mantenne ancora la struttura a “cubo” e una capacità ricettiva di soli 18 posti. Negli anni ’70 venne installato uno dei primi telefoni a “celle solari”.

Nel 1982 la SAT di fronte a una presenza sempre più frequente di comitive e di alpinisti decise di effettuare un radicale ampliamento del rifugio. Iniziati i lavori nel 1984 si conclusero il primo settembre 1985 quando il nuovo rifugio Brentari venne inaugurato ufficialmente.
La nuova costruzione dispone di una cubatura tre volte maggiore di quella originale che stata incorporata alla nuova.

Ai piedi della parete sud del massiccio di Cima d’Asta, sul ciglio di una diga morenica naturale che delimita il laghetto omonimo, il rifugio si affaccia su un ampio anfiteatro montuoso. E’ il punto di partenza per le ascensioni alla vetta di Cima d’Asta o per le traversate verso la zona orientale del Gruppo di Lagorai, verso la zona di Passo Cinque Croci e Val Cia.