Dopo tre estati di lavori riapre il Rifugio Boè Cai-Sat, nel cuore del Gruppo Sella, a 2873 m, rinnovato e ampliato, anche dal punto di vista tecnologico.
Uno dei rifugi più antichi del
Trentino, dal primo dopoguerra di proprietà della SAT, che sta gestendo un cantiere complesso ad alta quota, per consegnare ad alpinisti ed escursionisti una “casa alta” sostenibile e tecnologica, che aprirà anche d’inverno.
Nel video promosso da Val di Fassa le testimonianze di Livio Noldin, Direttore dei lavori – Ufficio rifugi SAT, Sandro Magnoni, Presidente della Commissione Rifugi della SAT, della famiglia Vaia, che gestisce il rifugio da oltre trent’anni e dell’azienda costruttrice Mazzel.
 

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Livio Noldin, Direttore dei lavori – Ufficio Rifugi della SAT

Per la SAT è stato un progetto molto impegnativo, il più impegnativo nella storia del Sodalizio. Il progetto ha voluto valorizzare la parte storica del rifugio, il nucleo storico è ora affiancato da un volume tecnologicamente più evoluto.”
 

Sandro Magnoni, presidente della Commissione Rifugi della SAT

Siamo in dirittura d’arrivo per la consegna del nuovo rifugio, siamo pronti a riconsegnarlo alla Val di Fassa e a tutta la comunità trentina. L’idea è di rendere la consegna ufficiale con una festa  evento durante l’estate.”

Valentina ed Elisa Vaia, Gestrici rifugio Boè

“Dopo tre anni siamo pronti a riaprire i battenti. Ora questo Boè è nuovo, ha una struttura accogliente e spaziosa e sarà una bella esperienza per i turisti che raggiungeranno il rifugio.”

Luca Mazzel, Costruttore

“È stato un cantiere estremo. Le estati sono corte, ogni anno abbiamo avuto a disposizione solo tre mesi e mezzo per i lavori. È stata una corsa contro il tempo, una bella sfida, come anni fa al rifugio Antermoia, soprattutto perché lavorare da Fassani nella nostra valle è un’esperienza unica.”