Fondata nel 1821, ITAS è oggi la compagnia assicurativa più antica d’Italia. Caratterizzata dall’essere una Mutua, ha sede a Trento nel quartiere Le Albere.
Come Mutua non ha azionisti, i suoi “proprietari” sono quindi gli stessi soci assicurati che possono contare su una realtà che mette al centro la risposta ai bisogni individuali e collettivi e che investe costantemente parte delle risorse generate in progetti concreti per il territorio e le comunità, al servizio del bene comune.
Da sempre attenta al mondo del terzo settore e dell’associazionismo, ITAS collabora attivamente con tutti quei soggetti che ne condividono i valori di etica, solidarietà e vicinanza.
Anche in questo senso si comprende la recente collaborazione nata con SAT, sulla quale ci siamo confrontati con Fabrizio Lorenz, presidente ITAS Vita.

Presidente, quest’anno ITAS raggiunge un traguardo importante
Sì, quest’anno festeggiamo i 200 anni della nostra Mutua. Un traguardo che ci riempie di orgoglio ma che non vogliamo considerare come punto di arrivo, bensì come stimolo a continuare l’impegno per rafforzare la crescita e la solidità della Compagnia nei prossimi decenni, mantenendo inalterati i principi mutualistici che la contraddistinguono.

Avete recentemente siglato un accordo di collaborazione che vi legherà a SAT per i prossimi anni
Non potevamo che accogliere positivamente la proposta di SAT. Le nostre realtà sono accomunate da una lunga storia comune, che le ha viste entrambe protagoniste dello sviluppo sociale, economico e culturale della società trentina. L’associazionismo, la tutela del bene comune e l’attenzione per i propri soci sono caratteristiche che abbiamo nel dna da sempre e sulle quali vogliamo puntare anche per il futuro, condividendo così la stessa visione di SAT.

Avete già prospettive a riguardo?
Stiamo ragionando con SAT sui maggiori temi condivisi. Oltre alla nostra attività assicurativa, penso soprattutto al tema della tutela ambientale e, naturalmente, al nostro Premio ITAS del Libro di Montagna che da 50 anni valorizza la cultura letteraria delle “terre alte” contribuendo a stimolare il dialogo culturale per valorizzare e proteggere un territorio naturale unico al modo, risorsa fondamentale per il nostro Trentino e per le sue future generazioni.