Verso una stima del valore del lavoro volontario e dei benefici che questo genera per la comunità

Non è un’impresa facile stimare il costo che sarebbe necessario sostenere per ottenere gli stessi risultati che vengono prodotti dall’impegno volontario dei soci SAT. Così come non è facile cercare di quantificare i benefici che il loro impegno genera per la comunità. Qui viene presentato un tentativo, mentre è riportata in appendice una illustrazione sintetica delle metodologie utilizzate.

Con la collaborazione di Geremia Gios

I l volontariato è un pilastro importante della nostra società perché genera benefici complessivi:

a) svolge un insostituibile ruolo sociale grazie alla partecipazione e all’impegno diretto dei cittadini in molti campi di attività.
b) consente di ottenere beni e servizi senza costi o con costi ridotti.
c) ha una essenziale funzione di tutela del pluralismo e della democrazia.

Per comprendere il sistema economico sociale è indispensabile riuscire a misurare il fenomeno. Esistono diversi metodi per quantificare il valore del volontariato e per la maggior parte possono essere raggruppati in due categorie: metodi diretti e metodi indiretti.

I metodi diretti cercano di dare un valore economico a ciò che viene prodotto dal lavoro non retribuito. Per farlo si ricercano prodotti o servizi equivalenti che abbiano un prezzo di mercato e si calcola il valore ricercato applicando questo prezzo alle quantità ottenute con il lavoro volontario, al netto dei costi per le materie prime.

I metodi indiretti stimano il costo equivalente del lavoro volontario. Tra questi una tecnica attribuisce al lavoro volontario un costo pari alla remunerazione necessaria ad assumere un lavoratore attivo sul mercato per svolgere gli stessi servizi offerti dai volontari.

Lo stesso bene o servizio può presentare valori assai diversi a seconda che la loro stima venga ottenuta con metodi diretti o con metodi indiretti. Ciò è soprattutto vero per i beni che non hanno e non possono avere un mercato. È così per i beni ambientali, come ad esempio il paesaggio. Infatti, in questi casi, il costo per rendere utilizzabili tali beni non coincide con il beneficio che gli utilizzatori ricavano dal bene stesso. Ad esempio sistemare un sentiero può avere un costo molto inferiore al valore dei benefici che gli escursionisti ricavano percorrendo quel sentiero. E negli ultimi decenni sono state messe a punto delle tecniche specifiche per stimare questi benefici.

Può essere allora opportuno stimare il valore di una attività basata sul volontariato, utilizzando sia i metodi diretti, sia quelli indiretti. Arrivare a valori differenti, in questo caso, non significa che uno dei due metodi è sbagliato, ma significa che si sono stimate due cose diverse. È un po’ come aver a che fare con due versanti di una stessa montagna.

La montagna è unica, ma la morfologia dei due versanti può essere completamente diversa: da un lato una parete di roccia, dall’altra un dolce pendio. Per avere un’idea esaustiva della montagna stessa è necessario tenere presenti entrambi i versanti. Per questo, per valutare l’attività di volontariato della SAT, si è cercato, di utilizzare entrambi i metodi sopra descritti.

Non è stato possibile, in questo report, considerare tutti i benefici che i soci della SAT producono. È evidente infatti che il “valore aggiunto” del volontariato va individuato nella qualità delle relazioni che esso consente di instaurare tra le persone, nella “qualità” dei rapporti umani e nella condivisione di valori che motiva all’azione comune. Tutti fattori che determinano effetti positivi sul benessere sia dei beneficiari, sia di coloro che operano come volontari: benefici la cui quantificazione, non semplice, è rinviata ad una prossima edizione di questo rapporto.

Non è un’impresa facile stimare il costo che sarebbe necessario sostenere per ottenere gli stessi risultati che vengono prodotti dall’impegno volontario dei soci della SAT. Così come non è facile cercare di quantificare i benefici che il loro impegno genera per la comunità. Nel Bilancio sociale sono state considerate le seguenti voci:

> Sentieri: costo equivalente e benefici

Il mantenimento di una vasta rete di sentieri rappresenta uno degli aspetti più noti dell’attività della SAT. Di seguito, per tale attività cui partecipano sia gli organismi centrali sia le Sezioni, viene presentata:
• Una quantificazione del costo equivalente del lavoro volontario
• Una stima del valore dei benefici prodotti per gli utilizzatori dei sentieri

> Organi centrali e commissioni: costo equivalente e benefici

Organismi centrali e commissioni sono indispensabili per il funzionamento della SAT. Nel Bilancio sociale vengono presentati:
• Quantificazione del costo equivalente del lavoro volontario degli organismi centrali (consiglio e varie commissioni esclusa commissioni sentieri)
• Quantificazione dell’utilità prodotta per gli utilizzatori finali del lavoro volontario di alcune commissioni

> Sezioni: benefici generati per gli utenti finali

Le Sezioni rappresentano la spina dorsale della SAT e la loro meritoria attività viene spesso sottovalutata. Nel Bilancio sociale viene presentata una stima dell’utilità prodotta per gli utilizzatori finali dal lavoro volontario a tale livello (con esclusione attività sentieri). Valutazione che dovrà essere completata in futuro con indagini più approfondite.

> Rifugi: dove le persone si incontrano

L’ospitalità in quota ha un sapore più intenso. I Rifugi SAT sono luogo di incontro, accoglienza, solidarietà. Ogni anno si registrano circa 50.000 pernottamenti nella nostra rete Rifugi: persone e storie che si incrociano, unite da valori comuni come la passione per la montagna e il rispetto per il territorio.

> Biblioteca SAT: una tra le principali strutture europee dedicate alla montagna

La Biblioteca della Montagna-SAT, inaugurata nel 1991 sulla base della storica biblioteca del sodalizio attiva fin dal 1880, è aperta e accessibile a tutti, al secondo piano della Casa della SAT, in via Manci a Trento.

> Pubblicazioni SAT: la vetta più alta è la cultura

Da sempre la SAT è protagonista e promotrice di una produzione editoriale che spazia dalla conoscenza del contesto alpino alla tutela dell’ambiente, dalla moderna concezione delle Dolomiti ai manuali per una corretta gestione delle vie attrezzate. Ecco elencata tutta la produzione editoriale SAT 2011-2020.
Bollettino SAT: il periodico della SAT
Pubblicazioni della Commissione Sentieri della SAT

> Custodire la storia, costruire il futuro

I valori di tutela e rispetto del territorio passano soprattutto attraverso la formazione e sensibilizzazione dei più giovani: la Commissione “Scuola e formazione” realizza percorsi che coinvolgono aziende, docenti,studenti e istituti scolastici.

> La montagna fa star bene e crea comunità inclusive

Il gruppo di lavoro Montagna per tutti promuove iniziative per rendere accessibile a tutti la montagna, organizzando attività di socializzazione per persone diversamente abili. Un approccio semplice e sincero che scardina i confini e promuove il benessere di persone, famiglie, comunità.

Il testo è tratto dalla pubblicazione Percorsi di sostenibilità 2021, il bilancio di sostenibilità della SAT.
Puoi leggere la versione integrale cliccando il pulsante qui sotto.


Foto credits: 
1. Lorenza Miorelli
2. Lorenzo Viesi