Andare in montagna in inverno è una magnifica esperienza. Richiede però un maggior grado di attenzione per noi, per gli altri e per l’ambiente. Se sei nuovo a questa esperienza SAT ti propone alcuni video per stimolare la tua curiosità e darti alcuni consigli.
Muoviti sempre con persone esperte; approfondisci e frequenta corsi di avvicinamento.

Approfondiamo insieme l’argomento

Affrontare in sicurezza la montagna costituisce un fattore di primaria importanza, soprattutto nella stagione invernale, caratterizzata da pericoli soggettivi (legati al comportamento umano, all’escursionista e alla sua preparazione, capacità e conoscenza) e oggettivi (quei pericoli legati all’ambiente e ai fattori naturali, non riconducibili all’escursionista), questi ultimi a volte più estremi di quelli estivi. 

Vi ricordiamo che l’esperienza non significa completa sicurezza, perché il rischio può essere ridotto ma mai completamento eliminato.

Per effettuare un’attività invernale, sono molti i fattori da tenere in considerazione.

Metodo Munter o Metodo 3×3 (fonte rielaborazione interna)

Attraverso l’uso della tabella qui sopra, viene riportata un’elaborazione semplificata del metodo di valutazione ideato da Werner Munter ( guida alpina svizzera, nivologo di caratura internazionale ed ideatore del famoso metodo 3×3, utile per ridurre i casi di travolgimento da valanga).
Si analizzerà la prevenzione da mettere in atto per una uscita in ambiente invernale  nella prima casella in alto a destra, tra le valutazioni che si devono fare a casa, in fase di programmazione dell’attività, troviamo ai primi due posti la valutazione delle condizioni meteorologiche (bollettino meteorologico) e delle condizioni della neve (bollettino valanghe).

Bollettino meteorologico (tratto dal sito di Meteotrentino)

La consultazione delle previsioni meteorologiche per il giorno dell’escursione è uno degli elementi fondamentali per la riuscita dell’attività. Bisogna ricordare però che i modelli previsionali hanno un’elevata attendibilità su un arco di 24 – 48 – 72 ore, diminuendo drasticamente oltre i tre giorni: tutte le altre valutazioni hanno solo un valore indicativo. Il bollettino meteorologico va consultato primariamente sui siti istituzionali, come quello di Meteotrentino (www.meteotrentino.it) o dell’Aeronautica militare (www.meteoam.it), dove si trovano anche numerose informazioni sulle previsioni meteorologiche. Altra cosa importantissima: non soffermarsi a guardare solo le immagini e i simboli utilizzati, ma leggere anche attentamente i testi.

Il bollettino è lo strumento che fornisce un quadro sintetico dell’innevamento e dello stato del manto nevoso e indica il pericolo di valanghe in un determinato territorio, al momento dell’emissione e sulla base delle previsioni meteorologiche e della possibile evoluzione del manto nevoso, quello atteso per l’immediato futuro al fine di prevenire eventuali incidenti derivanti dal distacco di valanghe.

Bollettino valanghe (tratto dal sito Valanghe.report dell’EUREGIO)

Anche la consultazione del bollettino delle valanghe, costituisce un passaggio importante per la buona riuscita della nostra escursione. In questo caso però, è di fondamentale importanza non leggere il bollettino solo la sera prima dell’escursione, ma seguire l’evoluzione della trasformazione del manto nevoso nel tempo, per capire come è evoluta la situazione. 

Mentre per i bollettini meteorologici si trovano sia servizi istituzionali che servizi commerciali, i bollettini valanghe sono emanati quasi esclusivamente da strutture istituzionali, connesse alla Protezione civile. Per il territorio trentino è possibile consultare il bollettino valanghe sullo specifico sito dell’Euregio (www.valanghe.report) che illustra la situazione per il Trentino, l’Alto Adige e il Tirolo. Anche in questo caso non fermarsi a guardare solo le immagini e i simboli utilizzati, ma leggere anche attentamente i testi.

L’attuale scala del pericolo valanghe (tratta dal sito AINEVA)

L’attuale scala del pericolo valanghe con le indicazioni per sciatori ed escursionisti (tratta dal sito AINEVA)

A livello europeo è stata introdotta, dal 1993, una scala di pericolo valanghe uniforme e condivisa, in modo da permettere a chiunque di interpretare correttamente le informazioni che vengono trasmesse con il bollettino valanghe. Questo standard è ulteriormente evoluto nel 2018 (grazie al coordinamento dell’EAWS – European Avalnche Warning Services), rendendo la comunicazione più semplice e immediata.

Ulteriori approfondimenti sulla scala del pericolo valanghe possono essere trovati anche sul sito valanghe.report dell’EUREGIO.

Vi ricordiamo che l’esperienza non significa completa sicurezza, perché il rischio può essere ridotto ma mai completamento eliminato.

Metamorfismo della neve (tratto dal sito AINEVA)

La neve è un elemento naturale semplice e al contempo complesso: semplice perché sostanzialmente si tratta di acqua ghiacciata cristallina, complessa perché è soggetta a continue trasformazioni, sin dalla sua formazione.

Classificazione delle valanghe (tratto dal sito AINEVA)

In base al tipo di distacco

Valanga a debole coesione: il movimento si origina a partire da una o alcune particelle di neve incoerente e durante la caduta si propaga ad altra neve, formando una traiettoria via via più larga, di forma triangolare detta anche “pera”. Possono avvenire su pendenze (tra i 40° e i 60°) superiori a quelle sulle quali si sviluppano le valanghe a lastroni.(tratto da pubblicazione AINEVA)

Valanga di lastroni: sono dovute al distacco improvviso di un intero lastrone di neve coerente, a partire da un fronte più o meno esteso. In esse la neve si stacca a lastre e solo durante il movimento di queste si spezzano in frammenti di minori dimensioni.(tratto da pubblicazione AINEVA)

In base alla posizione della superficie di slittamento

Valanga di superficie (nella zona di distacco scorre sopra uno strato di neve)

Valanga di fondo (nella zona di distacco scorre a contatto con il terreno)

In base al tipo di movimento

Valanga nubiforme: perlopiù a lastroni di neve a grani fini, asciutta o leggermente umida, che forma una mescolanza di aria e neve e che si solleva totalmente o parzialmente al di sopra del suolo. (tratto da pubblicazione AINEVA

Valanga radente: diversamente dalla valanga nubiforme, la maggior parte della massa nevosa si muove a contatto con la superficie di scorrimento. (tratto da pubblicazione AINEVA)

In base alla forma del percorso

Valanga di versante (piatta)

Valanga incanalata (in canaloni)

Problemi tipici delle valanghe (tratti dal sito Valanghe.report dell’EUREGIO)

È proprio l’evoluzione delle caratteristiche del manto nevoso (metamorfismo) e il suo comportamento in specifiche situazioni (sollecitazioni) che determina la possibilità di distacco di una valanga. Come si vede dalle immagini precedenti, le valanghe possono essere di vari tipi, proprio in funzione delle caratteristiche del manto nevoso interessato e delle condizioni ambientali e territoriali.

AINEVA – Associazione interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla neve e alle valanghe, mette a disposizione delle ottime dispense per approfondire il tema della neve o delle valanghe.

Facciamo anche attenzione alle false sicurezze e ai preconcetti più diffusi sulle valanghe:

  • non è più nevicato da tempo, quindi la neve si è stabilizzata;
  • dopo 2 o 3 giorni la neve fresca si è assestata;
  • c’è poca neve quindi non c’è pericolo;
  • ha tenuto per il passaggio del primo, terrà anche per i successivi;
  • tracce di sci o di animali garantiscono la sicurezza del pendio;
  • il bosco protegge dalle valanghe, al di sotto del suo limite altitudine non vi è pericolo;
  • è mattino presto non si rischia;
  • le asperità del terreno trattengono il manto nevoso;
  • sto camminando su una strada forestale, quindi non c’è nessun pericolo;
  • le valanghe si staccano spontaneamente in modo casuale.

Se vuoi approfondire questi aspetti, consulta la pubblicazione sulle valanghe di AINEVA.


Si ringrazia: Meteo Trentino, Produzioni Televisive della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia in collaborazione con AINEVA e Valanghe Report.


Progetto coordinato della Commissioni Scuola e Formazione della SAT.

Video maker: Riccardo Avola
Attori: Eleonora Orlandi e Martino Visconti