Sono passati 10 mesi dal primo momento in cui si iniziava ad usare la mascherina. Uso dapprima limitato ad alcune categorie e situazioni e successivamente diffuso a tutta la popolazione. Spesso ci siamo sentiti chiedere se la mascherina sia veramente utile e quanto in realtà protegga. Da un interessante articolo (Univadis) abbiamo estrapolato le 10 domande più frequenti e le risposte corrette, che potrebbero interessarvi.


Domanda 1: Non sono malato, perché devo indossare la mascherina?

Risposta: Più di un terzo delle persone infette non è consapevole di essere portatore del virus e non sviluppa mai sintomi che giustifichino il test. Indossando una mascherina, la persona protegge gli altri.

Si stima che circa il 40% degli individui infetti non manifesti sintomi evidenti e potrebbero contribuire alla significativa diffusione della malattia a loro insaputa. L’OMS (*) ha dichiarato che i pazienti hanno livelli rilevabili di SARS-CoV-2 RNA da 1 a 3 giorni prima della comparsa dei sintomi. Utilizzando tamponi faringei per quantificare la carica virale e le informazioni sull’insorgenza dei sintomi si stima che il picco di infettività sia 1-2 giorni prima della comparsa dei sintomi. Gli individui diffondono il virus da 5 a 6 giorni prima dell’insorgenza dei sintomi e la trasmissione pre-sintomatica totale è del 44% (CI, 30-57%).


Domanda numero 2: Ho letto che le mascherine non funzionano e che alcuni studi hanno evidenziato problemi legati alle mascherine di stoffa in operatori sanitari. Perché allora dovrebbero usarle le persone comuni?

Risposta: Le mascherine di stoffa proteggono le altre persone da te, riducendo il numero di goccioline che potresti rilasciare in uno spazio aereo condiviso quando respiri, parli, tossisci o starnutisci. Forniscono un ulteriore livello di protezione complementare al distacco sociale e al lavaggio delle mani. Ci sono prove a sostegno di un vantaggio per le mascherine di stoffa nel ridurre il carico della pandemia COVID-19, mentre le mascherine non sono state altrettanto efficaci per altri virus respiratori. Le mascherine medico/chirurgiche hanno un ruolo diverso. La struttura e l’uso corretto di una mascherina medica può aiutare a proteggere il medico dai propri pazienti in modo più efficace rispetto a una mascherina in tessuto.


Domanda numero 3: Se sono in un ambiente chiuso, a 2 metri di distanza da qualcuno, devo indossare una mascherina?

Risposta: Sì, idealmente dovresti indossare una mascherina anche se sei in grado di mantenere una distanza di 1,8 m. La distanza di 1,8 m è la “stima migliore” per quanto si diffondono le goccioline respiratorie. Ci sono prove di diffusione attraverso aerosol che possono viaggiare molto più lontano delle goccioline e rimanere in sospensione in aria per un periodo di tempo più lungo e possono accumularsi in uno spazio chiuso. Le distanze sociali e il lavaggio delle mani non proteggono dalla trasmissione per via aerea, le mascherine sì.

E’ stato dimostrato che le particelle respiratorie portatrici di patogeni derivanti da esalazioni, tosse e starnuti possono viaggiare fino a 8 metri in “nuvole di gas turbolente“. Particelle respiratorie di una tosse simulata viaggiavano fino a 3 metri e mezzo in 50 secondi. Un fazzoletto piegato ha ridotto il getto a circa 90 cm. Una mascherina in tessuto a due strati cucita in casa ha ridotto la distanza a meno di 8 cm. L’OMS e il CDC (**) definiscono le particelle respiratorie maggiori di 5 μm come goccioline e inferiori a 5 μm come aerosol, mentre altri definiscono gli aerosol di 10 o 20 μm in base alla capacità di queste particelle respiratorie di rimanere nell’aria (trasportate all’interno di “nuvole di gas turbolente”), mentre le goccioline più grandi tipicamente cadono a terra entro il raggio di 1,8 metri.  E’ stato riscontrato che SARS-CoV-2 rimane vitale e infettivo negli aerosol per 3 ore. Bastano poche centinaia di particelle di SARS-CoV-2 per causare la malattia. Si stima che: un minuto di conversazione ad alta voce generi almeno 1000 aerosol contenenti virus che rimangono nell’aria per più di 8 minuti; la probabilità che una data gocciolina contenga una particella SARS-CoV-2 sia del 37%; un minuto di conversazione ad alta voce possa essere sufficiente per causare un’infezione virale oltre i 2 metri di distanza. Una recente revisione sistematica di 9 studi osservazionali ha determinato una probabilità dell’8-12% di infezione virale a 1 m e il rischio viene dimezzato a ogni metro aggiuntivo di distanza. Tuttavia, in un ambiente chiuso, è probabile che gli aerosol si accumulino e viaggino più lontano di 1,8 m.


Domanda numero 4: Cosa posso usare come filtro per la mia mascherina e potrei provare con più filtri?

Risposta: Indossare una mascherina con 2-3 strati e senza spazi vuoti, insieme al distanziamento e al lavaggio delle mani, ottimizza la traspirabilità pur offrendo prestazioni di filtraggio sufficienti per ridurre il rischio di trasmissione senza la necessità di un filtro aggiuntivo.

La stratificazione dei tessuti migliora la filtrazione. Studi condotti in ambiente sperimentale hanno dimostrato un’eccellente filtrazione delle goccioline quando i tessuti sono stratificati. Un doppio strato riduce del 97,2%. il numero di goccioline che lo passano. Dato che il diametro di SARS-CoV-2 è di circa 0,1 μm, una possibile obiezione alle mascherine di stoffa è che il virus sia troppo piccolo per essere bloccato dal tessuto. Le particelle respiratorie (goccioline e aerosol) generate da un colpo di tosse o da uno starnuto hanno una dimensione di 0,1–900 μm e gli aerosol prodotti dalla normale conversazione o respirazione sono < 1 μm.  Un singolo strato di cotone al 100% è in grado di bloccare fino al 70% delle nano-particelle contenute in goccioline ad alta velocità, mentre un doppio strato oltre il 94% e 3 strati più del 98%, che ha prestazioni simili a una mascherina medica. Allo stesso modo, il 94% delle goccioline a bassa velocità è bloccato con uno o due strati di cotone al 100%. Tutto ciò suggerisce che una mascherina a strati funzioni abbastanza bene nel ridurre la diffusione della malattia in ambienti comuni senza la necessità di un filtro aggiuntivo.


Domanda numero 5: Devo indossare una mascherina quando passeggio all’aperto?

Risposta: Il virus in aerosol viene rapidamente diluito all’aperto anche se può rimanere nell’aria. A seconda di dove si sta camminando, si potrebbe comunque indossare una mascherina per ridurre ulteriormente il rischio per gli altri.

In uno spazio esterno, gli aerosol sono rapidamente diluiti, riducendo così l’esposizione durante l’attività all’aperto e rendendo improbabile il contatto con un’alta carica virale sufficiente a causare malattia. Tuttavia, è importante notare che, nelle aree ad alto inquinamento, può ancora verificarsi l’accumulo di virus all’aperto.


Domanda numero 6: Indossare una mascherina è malsano? Non sto respirando aria con un contenuto di anidride carbonica alto e povera di ossigeno?

Risposta: È improbabile che indossare una mascherina modifichi i livelli di ossigeno o anidride carbonica, ma il nostro corpo è in grado di affrontare l’anidride carbonica se necessario. Ad esempio, chirurghi, infermieri e altro personale medico indossano mascherine per procedure che durano più di 8 ore e sono in grado di esercitare per molti anni senza subire effetti dannosi dall’anidride carbonica.

Attualmente non ci sono studi clinici pubblicati per valutare se le mascherine in tessuto aumentino o meno il rischio di ipercapnia, in adulti normali e sani. Il diametro cinetico della CO 2 è di 330 picometri (3,3 × 10 −6   μm), molto più piccolo della trama delle maschere di stoffa; quindi, l’ipercapnia con l’uso di mascherine in tessuto è estremamente improbabile. Lo stesso vale per l’ossigeno, che ha un diametro cinetico di 346 picometri; è quindi verosimile che lo scambio di CO 2 e O 2 non venga influenzato dall’uso di mascherine di stoffa


Domanda numero 7: Perché dovrei indossare una mascherina in auto, quando sono solo?

Risposta: Dipende da quanto il viaggio sia frequentemente interrotto da incontri con altre persone. Ossia una condizione che porti a togliere e mettere più volte la mascherina. Non toccare o regolare frequentemente la mascherina significa meno possibilità di trasferire il virus eventualmente presente tramite contatto diretto. Prima di indossare o rimuovere la maschera, è opportuno lavarsi le mani correttamente con acqua e sapone per 20 secondi.

SARS-CoV-2 ha dimostrato di essere vitale sulle superfici per giorni (sebbene l’emivita sia di poche ore) a seconda della superficie.


Domanda numero 8: Quanto spesso va cambiata e pulita la mascherina? Togliere e mettere la mascherina ne compromette l’efficacia?

Risposta: Si dovrebbe usare una mascherina pulita ogni giorno o se si sporca o si inumidisce. Le mascherine di stoffa possono essere lavate nel bucato normale o con una soluzione di candeggina. Se è necessario rimuovere la mascherina durante il giorno, è necessario seguire la tecnica corretta per rimuoverla e rimetterla, insieme a una corretta igiene delle mani. Più si tocca e si aggiusta una mascherina, maggiori sono le possibilità di contaminazione.

Il sapone normale è un mezzo efficace per disattivare SARS-CoV-2. In caso di lavaggio a mano, il CDC consiglia di utilizzare candeggina destinata alla disinfezione e contenente ipoclorito di sodio dal 5,25 all’8,25%. Mescolare 5 cucchiai di candeggina per litro d’acqua e lasciare la mascherina in ammollo per 5 minuti. Assicurarsi che la mascherina sia completamente asciutta prima dell’uso.


Domanda numero 9:  I raggi ultravioletti della luce solare uccidono il virus?

Risposta: No, i raggi UVA e UVB che raggiungono la terra non hanno mostrato alcun effetto su SARS-CoV-2. Alcuni studi hanno dimostrato che i raggi UVC disattivano SARS-CoV-2, ma sono assorbiti dallo strato di ozono e non raggiungono la superficie terrestre.

La capacità di ridurre la trasmissione di SARS-CoV-2 delle alte temperature e delle radiazioni UV si basa su dati disponibili insufficienti, almeno fino a quando non saranno disponibili dati annuali. In condizioni di laboratorio solo i raggi UVC, che sono completamente assorbiti dallo strato di ozono, hanno dimostrato di disinfettare SARS-CoV-2 e SARS-CoV-1


Domanda numero 10: In ufficio con ventilazione ad aria condizionata, devo indossare una mascherina?

Risposta: No. La quantità di goccioline contenenti particelle virali probabilmente non sarebbe sufficientemente concentrata da causare malattie. Tuttavia, è consigliabile attenersi alle indicazioni dei protocolli della propria azienda.

Alcuni studi hanno rilevato la presenza di SARS-CoV-2 RNA in campioni d’aria, compreso lo sfiato di scarico dell’aria condizionata, ma questi studi non erano quantitativi e non sono stati in grado di determinare la vitalità del virus. E’ dimostrato che il rischio di trasmissione aerea è più elevato in spazi interni con scarsa ventilazione.

Antonella Bergamo
Presidente della Commissione Medica della SAT



Note:

*  OMS (Organizzazione Mondiale Sanità)
** CDC ( Center for Disease and Prevention)

1. Martinez JA, et al. Patient Questions Surrounding Mask Use for Prevention of COVID-19 and Physician Answers from an Evidence-Based Perspective: a Narrative Review J Gen Intern Med. 2020;1-6. doi:10.1007/s11606-020-06324-w

2. Van Dyke Me et al Trend in County-Level COVID-19 Incidence in COunties With and Without a Mask Mandate – Kansas, June 1-August 23, 2020. MMRW Morb Mortal Wkly Rep. ePub: 20 November 2020

3. Chou R, et al. Masks for prevention of respiratory virus infections, including SARS-CoV-2, in health care and community settings: a living rapid review. Ann Intern Med. 2020. 10.7326/M20-3213)