È in distribuzione in questi giorni in tutti i rifugi della SAT il kit per la prevenzione Covid-19 che il CAI ha voluto fornire gratuitamente a tutti i propri rifugi, compresi quelli di proprietà della SAT.

SAT e CAI: oltre cento anni di condivisione di intenti e valori

Come è noto anche la SAT è una sezione del CAI, anche se ha mantenuto una propria indipendenza. Una storia comune quella tra CAI e SAT che lo scorso anno ha tagliato il traguardo dei cento anni di condivisione di intenti e di valori.

Il kit anti Covid-19: di cosa si tratta?

Ma tornando al kit, la dotazione è composta da un termo scanner per la misurazione della temperatura, da pannelli espositivi che la SAT ha fatto tradurre anche in tedesco e inglese, da un saturimetro per valutare la saturazione di ossigeno dell’emoglobina presente nel sangue arterioso periferico, da mascherine con filtri da sostituire ed infine di un ozonizzatore.

Uno strumento battericida importante quest’ultimo, che verrà utilizzato per la sanificazione dell’aria, realizzato su uno studio del Politecnico di Milano e marchiato CAI, utile soprattutto per quanto concerne la biancheria del letto.

Grazie ai volontari della SAT per il loro impegno!

Potrebbe essere facile dunque incontrare in questo periodo sui sentieri i volontari SAT con un ingombrante scatolone sulle spalle al posto dello zaino, contenente appunto il kit CAI.

Un’azione simbolica quella portare in spalla il kit fino al rifugio, una manifestazione di vicinanza e affetto da parte soci nei confronti dei gestori alle prese con la stagione più difficile di sempre

Fotografie:
– Il Kit anti Covid-19 predisposto dal CAI (foto tratta dal sito del CAI, www.cai.it)
– La vicepresidente Elena Guella con il kit sul nevaio verso il rifugio Pedrotti alla Tosa
– Riccardo Giuliani  consegna il kit al rifugio Lancia, insieme ai gestori e al  presidente della sezione  SAT di Rovereto
– I gestori del Rifugio Finonchio riforniti sempre  da Giuliani
– La consegna del Kit al Rifugio Val di Fumo