La sera del 23 giugno, sul Monte Peller (TN), due persone sono rimaste ferite a seguito dell’attacco da parte di un orso. In conseguenza dell’accaduto e come previsto dal PACOBACE1, il Presidente della Provincia autonoma di Trento ha emanato in data 24 giugno 2020 un’ordinanza di abbattimento da eseguirsi non appena il soggetto responsabile dell’aggressione sarà stato identificato (Intervento di monitoraggio, identificazione e rimozione di un orso pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica).

L’indeterminatezza del sesso e dell’identità dell’animale, così come la mancanza di molte informazioni e dettagli sulla precisa dinamica dell’incidente, obbligano ad una necessaria prudenza nell’esprimersi in merito alla vicenda, tuttavia l’episodio e la successiva reazione della Provincia autonoma di Trento offrono lo spunto per alcune considerazioni di ordine generale relativamente alla gestione dell’orso sulle Alpi centrali e alle azioni da adottare per raggiungere una convivenza equilibrata tra uomini e orsi.

La SAT ha da sempre compreso, condiviso e appoggiato il ricorso a misure gestionali anche drastiche, quali la captivazione o l’abbattimento (come disposto dal PACOBACE), per la gestione di individui particolarmente problematici, il cui comportamento aggressivo o eccessivamente confidente, oltre a costituire un pericolo per le comunità locali e i visitatori, gettava discredito sulla specie, mettendo a rischio la conservazione dell’intera popolazione delle Alpi centrali.

Ciò nonostante, si è altrettanto fermamente convinti che a tali misure gestionali “estreme”, previste rispettivamente dalle lettere j) e k) del PACOBACE, si dovrebbe ricorrere eccezionalmente e solo in casi di comprovata pericolosità (aggressione senza provocazione) e/o reiterata dannosità dell’individuo, di cui al momento non si ha certezza, stante la mancata identificazione dell’esemplare.

Inoltre, è nostra convinzione che il ricorso a queste risoluzioni definitive ed emergenziali, debba necessariamente essere supportato e affiancato da una campagna informativa capillare e continua su come comportarsi in aree di presenza dell’orso, volta a preparare le comunità locali e i visitatori a questa, seppur remota, eventualità. Un aspetto, questo, cui la Provincia di Trento ha dedicato progressivamente sempre meno risorse, portando ad una completa assenza di informazione, formazione e sensibilizzazione nei confronti dei residenti, dei visitatori e delle categorie economiche maggiormente interessate dalla presenza dei grandi carnivori, con le inevitabili conseguenze.

In conclusione non possiamo esimerci dall’esprimere la nostra forte perplessità relativamente all’ordinanza di abbattimento e dall’esortare con forza la Provincia autonoma di Trento a riprendere le iniziative di comunicazione, formazione e sensibilizzazione sull’orso, a partire dal Tavolo di Comunicazione sui Grandi Carnivori. Iniziative che la SAT continua a portare avanti in coordinamento con il Gruppo Grandi Carnivori del CAI, volte ad accrescere la consapevolezza nei soci dell’importanza di questa specie e della necessità di conoscere per comprenderne i comportamenti e agire di conseguenza. Un impegno che continuerà anche per il futuro nella convinzione che la convivenza con i grandi carnivori sia un obiettivo impegnativo da raggiungere, ma di certo possibile.

NOTA 1 – PACOBACE
Il Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali (PACOBACE) rappresenta il documento di riferimento per la gestione dell’Orso bruno (Ursus arctos) per le Regioni e le Provincie autonome delle Alpi centro-orientali. Tale Piano, redatto da un tavolo tecnico interregionale costituito da Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Regioni Friuli Venezia Giulia, Regione Lombardia, Regione Veneto, Ministero dell’Ambiente e ISPRA, è stato formalmente adottato dalle Amministrazioni territoriali coinvolte e approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con Decreto direttoriale n. 1810 del 5 novembre 2008. Esso rappresenta pertanto il primo esempio in Italia di Piano d’Azione concertato, condiviso e formalmente approvato dagli Enti territoriali coinvolti.
https://www.minambiente.it/pagina/piano-dazione-interregionale-la-conservazione-dellorso-bruno-sulle-alpi-centro-orientali

Fotografia di Massimo Vettorazzi