Sabbia in cielo e sui vetri

*Ogni tanto capita di trovare la nostra automobile e le finestre ricoperte da un sottile velo di sabbia desertica, via via dilavato dalle piogge successive. Questa polvere raggiunge anche i ghiacciai, depositandosi in strati abbastanza visibili. Se in ambiente domestico la sabbia ci costringe a pulizie di vetri e lavaggi dell’auto più frequenti, qual è l’effetto sui ghiacciai? É presto detto, si tratta di un effetto negativo, che peggiora la fusione già in atto.

Se a sporcarsi è la neve sui ghiacciai

La neve pulita ha un effetto riflettente nei confronti delle radiazioni solari incidenti (definito ALBEDO) abbastanza alto. La luce del sole ci acceca sulla neve, molto più di quanto non accada su un prato o su un terreno di colore scuro. Più la superficie di un corpo si scurisce maggiore sarà la quantità di radiazioni che il corpo assorbirà, perciò la neve colorata dalla sabbia del deserto si riscalda molto più della neve candida.
E questo porta alla sua fusione.


Ma quanta sabbia c’è nel vento?

Nel merito citiamo un interessante articolo del 2019 pubblicato dai ricercatori del dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università di Milano – Bicocca, in collaborazione con Arpa Valle d’Aosta, INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), ricercatori francesi (Univ. Grenoble Alpes, Météo-France e CNRS), Max Planck Institute. Il deserto del Sahara immette in atmosfera ogni anno circa 700 milioni di tonnellate (sì: 700 milioni di tonnellate!) di polveri.