Mi chiamo Dario Ribaudo, sono nato a Palermo nel 2002 e sono regolarmente iscritto alla facoltà di Sociologia e ricerca sociale presso l’Università di Trento. Attualmente ho finito gli esami della laurea triennale e sto scrivendo una tesi di antropologia alpina sui rifugi in Trentino.

Nonostante sia cresciuto in un contesto cittadino estraneo alla montagna, nel corso di questi anni passati a Trento ho maturato un profondo interesse per gli sport connessi al territorio come l’escursionismo, il trekking e l’arrampicata.

Se dovessi riconoscere un passaggio chiave nella mia – seppur breve – esperienza in montagna sceglierei il semestre di Erasmus in Norvegia nel 2022. Li ho potuto riflettere su una cultura che ha nei suoi principi il rapporto con la natura e la conservazione delle foreste e della biodiversità. Nonostante tutti i paradossi e controversie la Norvegia mi affascina molto e credo che una volta tornato ho saputo apprezzare ancora di più le bellezze naturalistiche di fama mondiale che abbiamo in Trentino.

Detto ciò quest’anno ho cercato di approfondire il tema della montagna con tutte le sue fragilità e problematiche da un punto di vista accademico, da qui il tema della mia tesi di laurea che vuole essere un breve lavoro di storia culturale ed edilizia dei rifugi con uno sguardo alle nuove sfide che i gestori devono affrontare: cambiamento climatico e nuovi stili di fruizione dei rifugi stessi. Contemporaneamente alla scelta di candidarmi al progetto di servizio civile ho deciso di provare sulla mia pelle cosa significa turismo di massa in Dolomiti da parte di chi vive quei territori tutto l’anno. Perciò ho lavorato come aiuto cuoco al rifugio Stella Alpina Spiz Piaz in Catinaccio tutto il mese di agosto e da questa esperienza ho imparato molto non solo riguardo alla montagna.

Dopo questa breve introduzione dedico due righe ai motivi che mi hanno spinto a partecipare al progetto di servizio civile presso la Biblioteca della Montagna della SAT. Intanto c’è da dire che avevo già visitato la biblioteca sia da socio che da studente e l’idea di poter essere circondato da libri di tutte le epoche che parlano di montagna era molto invitante. Perciò in concomitanza con la mia volontà di passare un anno fuori dal mondo universitario prima di riprendere con la specializzazione, e il bisogno di rendermi economicamente indipendente hanno fatto si che mi candidassi ad una esperienza formativa che non valeva la pena lasciarsi sfuggire.

Avevo già sentito parlare del servizio civile ma non avevo idea dell’impalcatura amministrativa che ci fosse dietro e che segue i ragazzi dal primo all’ultimo mese di progetto. La scelta del progetto come già ho sottolineato è frutto di considerazioni sia sul mio amore verso questi territori sia sulla identificazione nei valori che esprime l’associazione.

Credo che la SAT abbia un ruolo di spicco non solo sulle questioni amministrative e meramente societarie ma soprattutto nella diffusione dei valori chiave del rispetto verso il territorio, la sostenibilità e infine una certa etica dello sport in ambiente alpino. Trovo fondamentale che questi e altri principi siano ben comunicati ad un pubblico di frequentatori che come me si affaccia per la prima volta ad un nuovo bellissimo mondo e infine credo che la biblioteca abbia il ruolo di conservare e divulgare tale patrimonio materiale.

Spero con grande entusiasmo di trarre il più possibile da questo anno di servizio civile e crescere sia come persona che come abitante di questi territori!

Facciamo i nostri migliori auguri a Dario per l’inizio di questa nuova esperienza alla Biblioteca della Montagna – SAT lieti, anno dopo anno, di poter conoscere e collaborare con ragazzi e ragazze curiosi e pronti a mettersi alla prova!