Translagorai
Per “TransLagorai” si intende la traversata integrale della Catena del Lagorai, dalla Panarotta al Passo Rolle. Per la lunghezza dell’itinerario (85 km) e le caratteristiche ambientali e logistiche del gruppo montuoso, rendono questo percorso simile a un autentico trekking da affrontare con preparazione ed equipaggiamento adeguati.
Infatti la carenza di rifugi e strutture che offrono pernottamento è solo in parte sopperita dalla possibilità di pernottare in bivacchi e nei ricoveri e malghe usualmente aperti; l’uso della tenda è molto frequente.
Rispetto all’itinerario principale della TransLagorai molteplici sono le varianti che ogni escursionista può realizzare secondo le proprie possibilità e aspirazioni.
L’idea
L’idea del tracciato della TransLagorai risale agli inizi degli Anni ’70 del secolo scorso, quando alcuni escursionisti satini valsuganotti concatenando i sentieri che si sviluppano in coincidenza o a ridosso di quello che fu il fronte austroungarico della Prima guerra mondiale, effettuano in 5-6 giorni la traversata completa del gruppo del Lagorai, dalla Panarotta a Passo Rolle.
L’itinerario
I sentieri, le mulattiere di guerra, le tracce dell’originale itinerario, inizialmente sono solo parzialmente provvisti della segnaletica bianca e rossa. L’itinerario a tratti è incerto e non ben definite alcune sue tratte.
A cura dei volontari satini questi sentieri vengono progressivamente migliorati per offrire una più certa individuazione e percorribilità. Ciò nonostante il tracciato “TransLagorai” fino a pochi anni fa non viene pubblicizzato come tale sul terreno, ma solo in cartografia, tramite qualche articolo su riviste specializzate e attraverso il passaparola degli appassionati. Pur a fronte di varie richieste, la SAT, che cura tutti i sentieri interessati alla traversata, sceglie di non farlo per la scarsità di posti tappa che induce a non aggravare la già problematica situazione di sovraffollamento dei bivacchi e di abbandono di rifiuti nei dintorni degli stessi.
Nel corso del tempo il percorso è rimasto sostanzialmente in gran parte lo stesso e corrisponde in sequenza, da ovest (Panarotta) verso est (Rolle), agli attuali segnavia dei sentieri SAT 325, 343, 340, 314, 310, 322, 317, 321, 320 e 349.
Nel seguente stralcio cartografico è rappresentato l’attuale itinerario principale che si snoda quanto più possibile a ridosso dell’alto e panoramico crinale della catena, seguendo i citati sentieri e mulattiere risalenti in gran parte alla Prima guerra mondiale.
Il progetto di valorizzazione del percorso “TransLagorai”
A seguito del “percorso partecipato Lagorai” che nel 2015-16 coinvolse le comunità valligiane circostanti il Lagorai, dopo un lungo iter coordinato dal Servizio Aree protette della Provincia autonoma di Trento (PAT), la Giunta provinciale il 10/08/2018 (delibera n. 1487) approva il “progetto di valorizzazione del percorso TransLagorai”.
Il progetto, basato su uno studio della SAT, alla quale il Servizio Aree protette PAT aveva chiesto collaborazione, conferma sostanzialmente il tracciato originario e vi aggiunge diverse varianti ritenute interessanti per visitare e conoscere una varietà e ricchezza di ambienti del Lagorai su entrambi i versanti; alcune di queste consentono anche di poterlo frequentare per un periodo più lungo (parte orientale), dove attualmente, in caso di condizioni di innevamento o meteo avverse, diventa spesso particolarmente impegnativo procedere.
Vengono inoltre proposti, in aggiunta all’unico rifugio alpino esistente (Sette Selle) situato lungo il percorso originario, dei posti tappa gestiti che indirizzano verso strutture esistenti,seppure collocate a più bassa quota o defilate rispetto al percorso principale. Si tratta di punti di appoggio individuati per offrire accoglienza a una ventina di persone al massimo: rifugio malga Conseria (esistente), malga Cadinello alta, malga Valsolero di sopra, malga Lagorai, malga Sadole/BaitaCauriol, malga Valmaggiore e malga Miesnota di sopra (quest’ultimo come bivacco).
Nel 2020-21, dopo un lungo periodo di polemiche e incertezze, il progetto prende effettivamente avvio con la costruzione del rifugio alpino Cauriol in luogo dell’ex “Baita Monte Cauriol” e con i lavori di ristrutturazione delle malghe Cadinello alta e Valmaggiore, seguiti da quelli a Miesnotta di sopra e Valsolero di sopra; quelli di malga Lagorai, i più contestati, forse inizieranno nel 2024 e dovrebbero consentire di offrire pernottamento a 20 persone.
Attualmente (maggio 2024) i posti tappa gestiti disponibili cui fare riferimento sono il rifugio Sette Selle, rifugio Malga Conseria, rifugio Cauriol e malga Cadinello alta; inoltre il bivacco malga Miesnota di sopra. Ancora chiusi risultano invece malga Valmaggiore (proprietà Magnifica Comunità di Fiemme) e malga Valsolero di sopra (proprietà comune di Telve).
Tappe
Allo stato attuale (fine 2023), fintanto che non diventeranno operative tutte le strutture di accoglienza inserite nel progetto del 2017-18 finanziato dalla PAT, e fino a quando la Malga Lagorai non offrirà almeno un punto di bivacco, i punti di appoggio gestiti cui fare eventuale riferimento sono limitati ai tre rifugi Sette Selle, Malga Conseria e Cauriol. Da tenere presente che la Baita Manghen Hutte al Passo del Manghen offre solo servizio ristorante. Ci sono poi i bivacchi al Mangheneto, Forcella Coldosè, Forcella Valmaggiore e Aldo Moro. Inoltre è da considerare anche il bivacco malga Miesnota di sopra che, in caso di necessità o sovraffollamento del bivacco Paolo e Nicola a Forcella Valmaggiore, diventa utile punto di riferimento. Soprattutto negli anni più recenti l’affollamento registrato nei bivacchi disponibili ha indotto molti più appassionati rispetto al passato ad equipaggiarsi con la tenda.
Dal punto di vista logistico, indipendentemente dal senso di cammino, chi sceglie di appoggiarsi quanto più possibile alle strutture gestite, l’itinerario viene attualmente, e usualmente percorso, lungo il seguente tracciato, facendo tappa nei due rifugi alpini (Rif. Sette Selle e Cauriol), tre bivacchi ufficiali (Al Mangheneto, Coldosè e “Paolo e Nicola” a Forcella Valmaggiore) e la struttura di fortuna (Malga Val Cion) qualora non si intenda utilizzare il più distante, ma consigliabile Rifugio Malga Conseria:
RISPETTO
A tutti coloro che avranno la voglia di cimentarsi in questo straordinario percorso escursionistico si raccomanda il massimo rispetto dell’ambiente che ci ospita e di riportare con sé i rifiuti inquinanti con la consapevolezza che il poco sforzo in più, ci restituirà un’intima soddisfazione di lealtà e farà trovare puliti i luoghi visitati a chi ci seguirà.