Il periodico satino: dagli Annuari al Bollettino
di Veronica Saggiorato (Biblioteca della Montagna-SAT – Servizio Civile)

Uno dei più forti e sentiti valori promotori della SAT è da sempre l’amore per la montagna e per la natura che ne partecipa. Lo studio, più o meno approfondito, di diversi aspetti che si ritrovano nelle valli trentine, come elementi di geologia, petrografia, mineralogia, ma anche aspetti glaciali e meteorologici passati e recenti, speleologia, limnologia e idrobiologia, zoologia, botanica e micologia, paleontologia e antropologia, folklore e storia locale, insieme alle innovazioni e applicazioni di tecniche alpinistiche, ricevono sin dagli albori della Società particolare riguardo e interesse.

La volontà di tenere aggiornati in primis i soci, non solamente sulle novità tecniche e scientifiche, ma anche su quelle sociali del sodalizio, fa sì che nel 1874 nasca un periodico che ha come scopo proprio il raccogliere, diffondere, ma anche conservare, quanto scritto ed illustrato da volontari satini e specialisti.

I 26 numeri di questo nuovo periodico sono a cadenza annuale e prendono così il titolo di Annuari. Sorti in un periodo storico caratterizzato da rivendicazioni politiche, gli Annuari si identificano inizialmente come portavoce di ideali irredentisti, tanto che nel 1876, in seguito ad un articolo presente nel III Annuario, questo viene sequestrato e il sodalizio sciolto dalle autorità.

Il grande interesse geografico-naturalistico si evince, invece, dalla pubblicazione di alcuni Annuari tematici realizzati da O. Brentari come vere e proprie Guide del Trentino (Trentino Orientale: I parte, 1890 – XV Annuario; Trentino Orientale: II parte, 1895 – XVIII Annuario; Trentino Occidentale: I parte, 1900 – XXI Annuario; Trentino Occidentale: II parte, 1902 – XXII Annuario) e di altre monografie di diversi autori, sempre pubblicate dalla SAT e dedicate anche in questi casi a specifici argomenti.

Dal 1904 si sospende la pubblicazione degli Annuari in favore di un periodico, il Bollettino dell’Alpinista, che ha lo scopo di mettere in contatto in maniera più stretta la Direzione della SAT ed il suo operato con i soci; si decide anche di eliminare la pubblicazione dell’elenco degli stessi soci per consentire loro una maggiore riservatezza e non facilitarne la sorveglianza da parte della Polizia. Cinque anni dopo, il Bollettino aggiorna il proprio nome in Bollettino della Società degli Alpinisti Tridentini e persegue il proprio intento fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale, quando è d’obbligo cessare ogni attività sociale e, di fatto, anche le pubblicazioni.

Con un nuovo aggiornamento del nome in Bollettino della Società degli Alpinisti Tridentini Sez. del Club Alpino Italiano, nella primavera del 1921 ricompare il periodico satino, che perdura per tutto l’anno successivo e viene sostituito temporaneamente, tra il 1923 e il 1924, dal Bollettino mensile della SAT, all’interno della Gazzetta del turismo e dello sport.

Nel 1925, recuperando l’intento di far conoscere le Alpi trentine, viene pubblicato il XXIV Annuario, dedicato al Gruppo di Sella e scritto da V. E. Fabbro. Sebbene gli anni subito successivi vedono la pubblicazione di diverse monografie, come la Guida delle Dolomiti di Brenta (1926) di P. Prati, che segna la nascita di un nuovo e moderno modo di fare guide per l’alpinismo, bisogna attendere il 1930 e il 1931, ovvero quando vengono pubblicati gli ultimi due numeri degli Annuari, per poter leggere ancora una volta il periodico della SAT. Questi due volumi (XXV Annuario e XXVI Annuario), redatti dal Comitato scientifico ed esclusivamente inerenti alle relazioni delle tre sezioni di esso (glaciologica, limnologica e speleologica), sono, per il momento, le ultime pubblicazioni dell’associazione in campo scientifico e naturalistico, almeno fino alla ripresa del secondo dopoguerra.

Con la Seconda Guerra Mondiale alle porte e la nuova gestione commissariale della società, cessano le pubblicazioni che riprendono invece nel 1946 col Bollettino mensile della SAT, divenuto SAT: rivista mensile nel 1948. L’anno successivo, per motivi finanziari, il periodico viene nuovamente sospeso e temporaneamente sostituito, anche se non in maniera ufficiale, dalla rivista Montagne e uomini.

La progressiva evoluzione del periodico satino ci restituisce infine la rivista che conosciamo noi oggi, nota come Bollettino e comparsa nel 1954. Inizialmente bimestrale, perdura fino ai nostri giorni cambiando solamente la cadenza delle pubblicazioni (nel 1965 diviene trimestrale; dal 2020 quadrimestrale).

Negli ultimi anni, per integrare le notizie del Bollettino, si aggiunge poi la nota newsletter digitale, ricca di rubriche, novità importanti e rimandi al Bollettino.

FOTO © Copertina III Annuario 1876 – Archivio fotografico SAT