Un racconto di paesaggi, uomini e rocce

Cinquantuno docenti provenienti da 15 regioni d’Italia, dalla Sicilia alla Lombardia, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, riuniti per 4 giorni a percorrere e studiare l’ambiente montano, e dolomitico in particolare, la città ed il MUSE, per esplorare le opportunità e le risorse che possono offrire, anche a livello didattico, per avvicinare i ragazzi e le a ragazze alla montagna.

Questo, in estrema sintesi, l’evento centrale dell’attività messa in campo dalla Commissione scuola e formazione nel corso dell’anno nell’ambito della formazione dei docenti.

Il corso ha avuto una gestazione lunga ed accidentata: già nel 2019 ci era stato chiesto di organizzare a Trento per il CAI il 53° corso di formazione nazionale per docenti di ogni ordine di scuola sul tema “Dolomiti patrimonio mondiale UNESCO – un racconto di paesaggi, uomini, rocce”, programmato inizialmente per il settembre del 2020; le vicende della pandemia ne hanno impedito l’attuazione, per cui lo si è potuto realizzare soltanto nello scorso settembre, da giovedì 8 a domenica 11.

Come già detto, vi hanno partecipato 51 docenti, che hanno esaurito i posti messi a disposizione: la lista degli iscritti era infatti molto più lunga.
I lavori sono stati aperti nel pomeriggio dell’8 settembre, nella sala conferenze del MUSE, dai saluti istituzionali del Direttore del MUSE dott. Michele Lanzingher, della Presidente della SAT dott.ssa Anna Facchini e degli Assessori provinciale e comunale all’istruzione dott. Mirko Bisesti e dott.ssa Elisabetta Bozzarelli.
Si è poi entrati nel vivo del programma con l’introduzione del Direttore scientifico dott. Bruno Maiolini e la comunicazione dell’architetto Angola Turella, Dirigente del Servizio sviluppo sostenibile ed aree protette della PAT sul significato e le implicazioni della dichiarazione delle Dolomiti come patrimonio mondiale UNESCO e sulla Fondazione Dolomiti UNESCO. È seguita la visita guidata alle sale espositive del museo; il gruppo, con gli accompagnatori della Commissione, si è poi trasferito in centro per un primo approccio con la città ed una cena in un locale tipico.

La giornata di venerdì è stata dedicata alle Dolomiti occidentali. Purtroppo, il tempo inclemente della mattinata ci ha sconsigliato di effettuare l’escursione al rifugio Tuckett con la lezione geologica sul campo, tuttavia la visita alla casa del Parco naturale Adamello Brenta di Carisolo e le presentazioni dei geologi Vajolet Mase’ e Marco Avanzini hanno suscitato l’interesse dei partecipanti. Le escursioni effettuate nel pomeriggio lungo la pista ciclabile che sovrasta la gola del Limaro’ e ad un pozzo glaciale del sentiero glaciologico Stoppani ci hanno poi fornito l’occasione per parlare della risorsa acqua e della sua gestione e per illustrare i segni lasciati dalle glaciazione nel nostro territorio.

Le Dolomiti orientali sono state al centro della giornata di sabato: con l’accompagnamento del geologo Riccardo Tomasoni, del MUSE, i corsisti hanno potuto conoscere ed apprezzare i paesaggi e la storia geologica delle Dolomiti di Fassa durante una passeggiata dal Ciampedie al Gardeccia e poi al rifugio Vajolet.

La mattinata di domenica, infine, è stata riservata ad una visita guidata al centro città con una guida messa a disposizione dall’APT di Trento, prima del buffet conclusivo.

Certo, il corso ci ha richiesto una notevole mole di lavoro, sia in sede di programmazione che durante la sua attuazione, tuttavia il nostro impegno ha avuto riscontri molto positivi: dai questionari di valutazione distribuiti e poi tabulati dai responsabili del settore scuola del CAI, sono emersi infatti apprezzamenti molto lusinghieri sia sui contenuti proposti, che sul programma, sulla competenza e disponibilità di esperti ed organizzatori.

È doveroso sottolineare l’importanza che le sinergie e le collaborazioni messe in campo con MUSE, PNAB, Fondazione Dolomiti UNESCO, APT Trento Monte Bondone hanno avuto nel maturare un tale risultato, ma è importante anche dare il giusto riconoscimento all’impegno ed alla disponibilità di Bruno Maiolini e di tutti i componenti della Commissione, sia in sede di programmazione, che nella gestione del corso in tutte le sue fasi.