Il 2020 rappresenta un anno importante per la Commissione Glaciologica della SAT che dal 1990, opera in territorio trentino e in particolare nel Parco naturale Adamello Brenta per la salvaguardia dei ghiacciai. Un connubio importante quello tra il Parco e tutti gli operatori volontari della SAT che da ben 30 anni mettono la propria opera a disposizione dello studio e della tutela del patrimonio naturale trentino.

L’importante opera di Marchetti e Parisi e la nascita della Commissione Glaciologica della SAT

Là dove c’è presenza di ghiacciai, c’è ovviamente da sempre la presenza degli studiosi che si occupano del loro monitoraggio, i glaciologi. Non è stato dunque un caso che proprio sulla vedretta del Mandrone (il vocabolo “vedretta” è sinonimo di “ghiacciaio” e nelle Alpi Retiche, nelle quali si colloca l’Adamello, è un termine più corretto da utilizzare) sia nata e si sia sviluppata una “scuola” di glaciologi trentini, quasi in contemporanea con l’avvio del Parco Naturale Adamello-Brenta, fin da subito sostenitore di ricerche e pubblicazioni sull’argomento.

Siamo nell’estate del 1990, quindi esattamente trent’anni fa, e per il quarantesimo anno consecutivo sale al Mandrone il professor Vigilio Marchetti, insegnante originario di Bolbeno nelle Giudicarie (oggi Comune di Borgo Làres). Ma non è più solo, come innumerevoli volte nei decenni precedenti. È accompagnato da una decina di giovani, residenti soprattutto nelle valli del Parco, che sono pronti ad imparare i segreti del mestiere ed a raccogliere il suo testimone: sono i componenti della neonata “Commissione glaciologica della SAT”, costituita nei mesi precedenti per rinverdire i fasti della prestigiosa ricerca glaciologica, sviluppata per molti anni all’interno del sodalizio alpinistico trentino attorno a studiosi di grande prestigio come Trener e Battisti.

Dall’altra parte del Parco, sulle Dolomiti di Brenta, avviene una cosa analoga a quella accaduta in Adamello. Mentre al Mandron i giovani della SAT prendono in mano il lavoro di Marchetti, in Brenta è il professor Bruno Parisi, docente dell’Università di Milano originario del Bleggio (oggi Comune di Comano Terme) ad insegnare il “mestiere” ed a lasciarlo in mano ai volontari della SAT.

La Commissione glaciologica raccoglie dunque in quel momento l’importante testimone di Marchetti e di Parisi, entrambi membri ufficiali del Comitato Glaciologico Italiano, l’istituzione scientifica che da oltre 120 anni rappresenta la glaciologia nazionale a livello mondiale. Presto si trasforma in “Comitato” (superando il numero di 50 operatori su tutto il Trentino) e si pone al “servizio” dei Parchi e della Provincia di Trento, realizzando nell’arco di pochi anni alcuni lavori di grande rilevanza. Tra questi, la pubblicazione nel 1994 del “catasto” dei ghiacciai del Parco Adamello-Brenta, ma anche ricerche molto innovative nel campo della glaciologia, come la definizione del bilancio di massa di alcuni ghiacciai, sondaggi sismici e geoelettrici per misurarne lo spessore, la palinatura per controllare scioglimento ed avanzamento delle fronti e l’applicazione del Gps, allora strumento di derivazione militare non ancora impiegato in ambito ci

Centro Studi Adamello – Julius Payer: uno dei musei più alti al mondo

Uno dei “contributi” più importanti dell’attività glaciologica della SAT nel Parco è però senza dubbio il “Centro Studi Adamello – Julius Payer”, dedicato alla memoria del grande esploratore di origine boema, primo salitore dell’Adamello. Si tratta di uno dei “musei” più alti del mondo, visitato annualmente da migliaia di persone, che nel corso di 25 anni di attività hanno potuto conoscere un po’ meglio i ghiacciai, la loro importanza, il loro ruolo per l’ambiente e per la società.

Ideato in seguito ad una visita al centro dei ghiacciai di Jotunheimen, in Norvegia, realizzato dalla SAT con il Museo di Scienze Naturali (oggi MUSE) ristrutturando interamente con lavoro di volontari l’edificio del primo rifugio della zona, è stato un “investimento ante-litteram” sulla conoscenza del tema dei ghiacciai e cambiamenti climatici, quando nessuno ancora ne parlava o ne immaginava le conseguenze. Di quel periodo di ricerca e divulgazione va ricordato un altro personaggio originario delle valli del Parco, il dottor Elio Caola di Pinzolo, già dirigente del Servizio Neve e Valanghe della Provincia di Trento e già presidente della SAT.

Il presente e il futuro della Commissione Glaciologica della SAT

Si rileva il ruolo formidabile svolto dalla SAT, un’associazione che ha saputo colmare un vuoto in un settore strategico e che ha formato negli anni decine di studiosi appassionati della montagna, dei ghiacciai, del clima.

Da alcuni mesi la SAT ha rilanciato il ruolo della ricerca glaciologica, rinnovando l’organismo a ciò dedicato e ricostituendo sotto la guida appassionata

di Cristian Ferrari la “Commissione glaciologica”, oggi composta da alcune decine di “giovani volontari” e da alcuni “vecchi volontari” della precedente gestione.

Tra questi ultimi, una menzione particolare va ri- volta al professor Franco Marchetti, figlio di Vigilio. Un esempio di serietà, devozione, amore per la natura che credo sia unico al mondo o comunque molto raro.

Testo di Roberto Bombarda, Geografo e già presidente del Comitato glaciologico trentino della SAT

Fotografie di Cristian Ferrari, Presidente della Commissione Glaciologica della SAT